
Ieri e oggi a Trento la riunione iniziale che ha dato ufficialmente il via al progetto e a cui hanno partecipato i sei partner: accanto alla Provincia autonoma di Trento, ente capofila, anche la Fondazione Bruno Kessler - unico partner tecnologico - il Dipartimento della Protezione Civile italiana, la Croce Rossa Austriaca, l’Agenzia per la Protezione Civile svedese e la Scuola Nazionale dei Vigili del Fuoco portoghese.
“È un progetto che ci vede protagonisti accanto ai colleghi di Austria, Portogallo e Svezia - spiega Silvia Marchesi, direttore della Centrale Unica di Emergenza della Provincia autonoma di Trento -. L’obiettivo è creare un network di esperti ed organizzazioni di protezione civile e gestione dei disastri condividendo conoscenze e competenze e generando innovazione, utilizzando anche nuove tecnologie, come la realtà virtuale, per simulare possibili scenari d’intervento”.
La Fondazione Bruno Kessler, coinvolta con l’unità 3D Optical Metrology guidata da Fabio Remondino, è l’unico partner tecnologico del progetto e si occuperà di sviluppare soluzioni tecnologiche, inclusa appunto la realtà virtuale, che consentano agli operatori dei vari dipartimenti di Protezione Civile di sperimentare scenari di emergenza, interagire online e pianificare gli interventi in modo virtuale.
Il progetto ha ottenuto un finanziamento di 458.696,29 euro dall’Unione Europea nell’ambito del programma Union Civil Protection Mechanism (UCPM), un sistema istituito nel 2001 per coordinare il soccorso e l'assistenza umanitaria in caso di catastrofi la cui portata supera le capacità di risposta del singolo Paese colpito. Avrà una durata di 24 mesi, da gennaio 2023 a dicembre 2024.