Martedì, 20 Novembre 2012 - 02:00 Comunicato 3595

Il confine come nuovo punto di osservazione della Storia
LA STORIA ATTRAVERSA I CONFINI: ESPERIENZE E PROSPETTIVE PER L'INSEGNAMENTO DELLA STORIA

Nuove prospettive nell'insegnamento e nell'apprendimento emergono dalla sperimentazione condotta in Trentino, Alto Adige e Tirolo del Nord. Le zone di confine come laboratori di convivenza democratica e di educazione alla cittadinanza europea. Se ne parlerà durante il convegno "La storia attraversa i confini" in programma venerdì 23 e sabato 24 novembre a Sociologia.-

Esiste una specificità dell'insegnamento della storia nelle aree di confine? In cosa consiste, in che modo si manifesta, quali problemi pone e quali risultati produce? Sono gli interrogativi che stanno alla base di una sperimentazione didattica coordinata dall'IPRASE che ha coinvolto studenti e docenti di Trentino, Sudtirolo e Tirolo del Nord. I risultati della sperimentazione saranno illustrati e commentati in occasione del convegno internazionale "La storia attraversa i confini. Esperienze e prospettive per l'insegnamento della storia" che si terrà venerdì 23 e sabato 24 novembre nell'aula Kessler del Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale dell'Università a Trento.
L'iniziativa è promossa da IPRASE del Trentino, Università di Trento, Fondazione Museo storico del Trentino, Provincia autonoma di Bolzano (Bildungsressort – Bereich Innovation und Beratung) e Landeschulrat für Tirol, dalla cui collaborazione ha preso il via anche la sperimentazione didattica "Costruire storia - Geschichte schreiben. Dalla dimensione locale alla prospettiva europea" condotta nel 2010-11 nelle scuole secondarie della regione storica tirolese, ed è rivolta in modo particolare al mondo della scuola.
L'obiettivo è quello di mettere a punto buone pratiche per avvicinare gli studenti ad uno studio più consapevole della storia, attraverso la problematizzazione della dimensione locale. "In un'epoca caratterizzata da un indebolimento degli Stati nazionali e dei relativi confini – spiegano gli organizzatori – la proposta nasce dalla convinzione che le zone di confine possano diventare, grazie all'insegnamento della storia, laboratori di convivenza democratica e di educazione alla cittadinanza europea. A partire da tematiche ampie e condivise, la sperimentazione si è concentrata sul tema del confine che separa attualmente il Tirolo del Nord da quello meridionale e dal Trentino, o più semplicemente i due Stati italiano e austriaco, per evidenziare in che modo le vicende storiche dell'età contemporanea abbiano diviso la comune esperienza storica e provocato strappi e tensioni ancora oggi forti e evidenti. La sperimentazione ha permesso di mettere in luce le comunanze e le diversità delle vicende storiche indagate, nella convinzione che i diversi punti di vista rappresentino l'aspetto più interessante dal punto di vista formativo dell'insegnamento storico".
Le aree di confine – come quella dell'Euregio tirolese – si prestano, dunque, ad essere laboratorio di sperimentazione per metodologie e pratiche innovative nell'insegnamento della storia in modo multiprospettico. Un approccio diverso quindi rispetto a quello condotto finora delle storiografie nazionali che hanno dominato le grandi narrazioni contemporanee. "La storia e il suo insegnamento – proseguono gli organizzatori – si propongono come strumenti e percorsi utili per favorire la convivenza, in un'ottica transnazionale, per superare le divisioni e le contraddizioni del passato senza annullare le peculiarità identitarie e territoriali. La storia può essere anche uno strumento particolarmente efficace per favorire l'integrazione di gruppi etnici e sociali diversi e per trattare con maggiore rispetto e pluralismo le questioni migratorie".
Il convegno si aprirà venerdì 23 novembre con il saluto del rettore Davide Bassi, dell'assessore provinciale all'Istruzione e Sport, Marta Dalmaso, del segretario dell'Euregio, Birgit Oberkofler, e del direttore del Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale, Giuseppe Sciortino. Dopo la prima sessione del mattino dedicata a "Questioni confinarie tra storiografia e didattica, presieduta dal direttore della Fondazione Museo storico, Giuseppe Ferrandi, i lavori proseguiranno nella sessione pomeridiana su "Confini e didattica della storia: esperienze a confronto", presieduta dalla direttrice di IPRASE, Beatrice De Gerloni.
Sabato, invece, a partire dalle 9 si parlerà di "Tra stati nazionali e regioni storiche: storia e memoria in aree di confine", l'ultima sessione presieduta dal sociologo Alessandro Cavalli dell'Università di Pavia.
Il programma dei lavori e la presentazione del convegno è disponibile in allegato e sui siti web: http://events.unitn.it/storiaconfini e www.iprase.tn.it. Per motivi organizzativi è richiesta l'iscrizione che si può effettuare collegandosi al sito dell'IPRASE alla pagina "Eventi". La partecipazione è valida ai fini dell'aggiornamento.
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