Se il Trentino vuole davvero trasformare il suo tessuto produttivo in una economia della conoscenza, sempre più competitiva, dinamica e soprattutto innovativa, deve puntare sui giovani, e sulla loro capacità di trasformare competenze scientifiche e tecnologiche in nuove imprese innovative. Uno dei settori su cui puntare è senza dubbio quello delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, dove il territorio, grazie al suo ateneo, a centri di ricerca come FBK e al significativo numero di studenti, laureati e ricercatori informatici, può contare su un solido punto di partenza per sviluppare una produzione tecnologica esportabile su scala globale tramite Internet. Il progetto 103 Startup, presentato stamani agli organi di informazione nel corso di una conferenza stampa tenutasi in Provincia, alla presenza del presidente Lorenzo Dellai, è un nuovo, importante passo in tale direzione: esso mira a creare nei prossimi quattro anni oltre cento startup (nuove aziende innovative) attirando giovani talenti da tutta Europa. Un modo per rendere più competitivo il Trentino, generando un fertile ecosistema dell'innovazione - in linea con quanto previsto dal decreto Passera - ma allo stesso tempo anche uno strumento per aprire l'Italia al resto del Continente. Il progetto in questo senso finanzierà giovani di talento italiani ed esteri, generando come contropartita una serie di servizi per lo sviluppo imprenditoriale e produttivo del territorio, sul modello di successo di Startup Chile. Trento Rise e Trentino Sviluppo, insieme alla guida del progetto 103 Startup, hanno l'obiettivo di coinvolgere numerosi partner nazionali e internazionali dell'innovazione, tra cui il network degli incubatori italiani di startup, investitori, imprenditori e "business angel" stranieri.
"Il progetto rientra nell'insieme delle politiche di rigenerazione de nostro tessuto imprenditoriale che stiamo mettendo a punto - ha detto il presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai nel corso della conferenza stampa di oggi - . Puntiamo alla nascita di nuove imprese promosse soprattutto dalle nuove generazioni. Avevamo presentato qualche settimana fa un programma per sostenere nuove imprese, cooperative e non, aperte da giovani e attive nei campi che l'amministrazione pubblica lascia progressivamente 'liberi', destinando al programma 20 milioni di euro, provenienti da fondi europei. Ora diamo il via ad altre iniziative, a partire come questa, che punta a creare imprese startup in settori ad alta tecnologia, in particolare, ma non solo, nel campo delle ict. Una recente indagine del Sole 24 Ore dimostra che senza startup l'Italia perde 15 punti di pil. Il nostro paese destina per il sostegno alla nascita di iniziative imprenditoriali nei settori innovativi poco più di 1 euro pro capite, la Germania 10, gli Usa 80. Il Trentino oggi si colloca a metà strada fra l'Italia e l'Europa del Nord; molto meglio rispetto alla media nazionale ma ancora lontano dagli obiettivi considerati ottimali a livello europeo. Con questa nuova iniziativa vogliamo avvicinarci ancora di più alle posizioni di testa a livello continentale. Per questo la logica non può essere localistica ma internazionale. Quindi ci rivolgiamo ai giovani talenti trentini, certamente, ma non solo trentini. Venire a Trento deve essere considerato 'bello' dai giovani di tutto il mondo: non solo, come già avviene oggi, per studiare e fare ricerca ma anche per aprire delle startup."
E' toccato quindi al professor Fausto Giunchiglia, presidente di Trento Rise, sigla che raggruppa le varie realtà del sistema della ricerca trentino nel campo dell'Ict e che costituisce uno dei sei nodi di rete a livello europeo dell'Eit, entrare nel merito del progetto. "In Trentino c'è il know how giusto per sviluppare questo progetto, perché abbiamo alle spalle anni di investimenti in ricerca. E' chiaro che non siamo i soli ad avere questa idea. Arriviamo dopo il 'decreto digitale' del Governo e vogliamo, entro 10 anni, diventare il luogo fisico, il territorio per eccellenza in Italia dove si aprono delle startup. A Trento ci sarà un incubatore, uno spazio fisico dove tenere a battesimo le nuove iniziative imprenditoriali. Un network di mentori esterni, di prestigio, persone cioè che sanno fare azienda, ci aiuteranno a valutare le proposte che ci arriveranno. Presenteremo questa iniziativa in tutta Italia, in Europa, appoggiandoci agli altri nodi di rete Eit, e anche in Brasile. Andremo a dire essenzialmente: vuoi fare un'azienda? Puoi venire a Trento, ti daremo il supporto logistico, alloggio, vitto, assistenza per la burocrazia, e poi finanziamenti e assistenza per avviare l'azienda. Creeremo anche un network di investitori. Si punterà in particolare a partnership pubblico-private, con una chiara divisione dei ruoli. Ci aspettiamo di valutare 2000 progetti in 4 anni. La commissione valutatori sarà composta da privati, non dal settore pubblico. A chi vince la prima selezione daremo 50mila euro, 30 in cash e 20 in servizi.
I neoimprenditori avranno un anno di tempo per trovare altri investitori. Se no saranno fuori. Tanto quanto prenderanno dal mercato tanto prenderanno anche dal fondo creato per questo progetto. Per le start up che cresceranno ancora Earlybird finanzierà la fase successiva."
Il Gruppo Earlybird Venture Capital, come spiegato da Michele Novelli, vanta una lunga esperienza di investimenti e crescita di startup innovative. Nato nel 1997, attivo in Germania, Austria, Svizzera, Italia, Polonia e Turchia, ha investito fino a oggi in più di 80 aziende, che hanno creato oltre 4000 posti di lavoro altamente qualificati. Il gruppo ha già sottoscritto un accordo di collaborazione con Trentino Sviluppo finalizzato a favorire la nascita e l'insediamento in Trentino di aziende innovative ad alto potenziale di crescita.
Earlybird collaborerà, per raggiungere questo importante traguardo, con tutti gli attori di riferimento presenti nella provincia, quali l'Università, i centri di ricerca, gli acceleratori d'impresa e le istituzioni finanziarie. L'accordo prevede poi la possibilità, per Trentino Sviluppo, di coinvestire in aziende dove il Gruppo Earlybird abbia già investito, a fronte di un loro insediamento nel nostro territorio. L'accordo è esteso anche ad aziende estere che intendano sviluppare il mercato italiano, e prevede l'apertura di una sede Earlybird in Trentino. A fronte dell'accordo investitori privati trentini investiranno nel Fondo Earlybird dedicato ad aziende italiane.
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