
Focus del convegno, un'economia sociale in grado di mettere al centro di ogni riflessione la persona; tre le macroaree oggetto di discussione: Economia sociale e settore pubblico, Economia sociale e sviluppo locale, Economia sociale e strumenti finanziari.
Il dibattito a Trento si articolerà per ciascuna macroarea nell'ambito di un tavolo coordinato da un membro del Comitato scientifico per la valorizzazione della dimensione esterna dell’economia sociale, istituito dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando e al quale prenderanno parte, provenienti dalla Italia e da vari Paesi europei, un ricercatore, un amministratore sul territorio, un protagonista diretto del terzo settore e rappresentanti delle istituzioni UE e delle organizzazioni internazionali.
In conclusione la presentazione dei prossimi appuntamenti sul territorio, anche organizzati dall’Associazione nazionale dei Comuni italiani e dalla Conferenza delle Regioni e dal Forum del Terzo Settore, che andranno ad arricchire i contenuti dell’anno di Presidenza.
La Riunione Ministeriale di Bologna, come punto di arrivo di un percorso ideale, si terrà il 21 ottobre e culminerà nella Dichiarazione di Bologna che potrà nascere proprio dall'elaborazione dei temi partita da Trento.
La Dichiarazione di Lussemburgo firmata nel 2015 da Lussemburgo, Francia, Italia, Spagna, Repubblica slovacca e Slovenia riconosce nell’economia sociale una potente leva per la creazione di posti di lavoro e per l'innovazione sociale e rappresenta un impegno assunto dai Paesi firmatari a valorizzare l'economia sociale come pilastro per economie forti, inclusive e resilienti.
Nel corso degli anni, un ruolo sempre più importante verso questa direzione è stato svolto dal Comitato di monitoraggio dei seguiti della Dichiarazione di Lussemburgo, che si è costantemente impegnato nei confronti degli Stati Membri dell’UE per condurli verso una comune consapevolezza ed un riconoscimento condiviso in merito alla importanza dell’economia sociale, seppure in maniera rispettosa della sua diversità all’interno dei singoli Stati e dare così seguito e continuità agli impegni della Dichiarazione di Lussemburgo.
Promosse dai firmatari del Comitato stesso sono state successivamente redatte altre dichiarazioni. Attualmente, 20 Stati, firmatari delle dichiarazioni che si sono succedute sono membri del Comitato (Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Francia, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lussemburgo, Malta, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Svezia).
Anche grazie alle attività svolte dal Comitato di Monitoraggio e dai Paesi che ne fanno parte si è giunti all'adozione, da parte della Commissione europea, del Piano d’Azione per l’economia sociale, nel dicembre 2021.
La Presidenza italiana di quest’anno del Comitato di Lussemburgo intende promuovere una serie di priorità e azioni, facendo del Comitato stesso un foro ideale per dare sostegno e slancio programmatico all’economia sociale e al Piano d’Azione della Commissione.
Il convegno potrà essere seguito anche in diretta streaming, con accesso dalla pagina istituzionale della Provincia https://www.provincia.tn.it/