Sabato, 31 Maggio 2014 - 02:00 Comunicato 1290

L'EUROPA SI "LATINO-AMERICANIZZA"? IL POPULISMO DOPO IL RECENTE VOTO EUROPEO

Il populismo - anzi, i populismi - e i modi in cui esso si incarna nei diversi Paesi. Un tema oggi di grande attualità in Europa, soprattutto dopo le recenti elezioni. E nel resto del mondo, ad esempio in America latina? Le differenze sono molto più sfumate rispetto a un tempo.
Che cos'è il populismo? Quali forme assume nei diversi Paesi? A questi interrogativi ha cercato di dare risposte l'incontro che si è svolto oggi pomeriggio a Rovereto, nell'Aula magna del Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive. Ne hanno discusso Carlo Ruzza, professore di sociologia politica all'Università di Trento, e Josep Borrell Fontelles, politico e accademico spagnolo, ex presidente del Parlamento europeo, introdotti da Giorgio Fodor.-

Il tema, alla luce del recente successo in Europa di alcune forze politiche definite "populiste", è oggi di stretta attualità, anche se ha percorso e caratterizzato tutto il Novecento. "Il populismo può essere di destra o di sinistra" ha spiegato Carlo Ruzza "ma ha una caratteristica comune: la forte verticalità fra l'elite e il popolo". Il populismo europeo, ha proseguito Ruzza, è fondamentalmente anti-sistema e anti-politica.
Ma vi sono differenze rispetto a quello di stampo latino-americano? La risposta di Josep Borrell è molto netta: non c'è più oggi una grande differenza. "I governi sudamericani sono arrivati alla fine di un ciclo. E proprio mentre in quei Paesi il populismo al governo sta declinando, in Europa assistiamo a una sorta di "latino-americanizzazione" della politica". -