Sabato, 23 Marzo 2013 - 02:00 Comunicato 787

In occasione della Giornata mondiale dell'acqua
L'ACQUA, IL NOCE E LA VALLE DI SOLE

La Comunità della Val di Sole, ieri, ha presentato a Malè i primi risultati dello studio di valutazione ambientale per il Parco fluviale del fiume Noce e gli esiti della sperimentazione ‘'Il cambiamento è nell'aria'', fatta nella frazione di Bolentina (Malè) sulla riconversione sostenibile dei camini, canne fumarie e stufe tradizionali


Un esempio di buone pratiche ambientali e di partecipazione attiva da parte dei cittadini in sinergia con l'amministrazione provinciale, la Comunità di valle e Comune, nel trovare soluzioni innovative sostenibili, lo hanno dato ieri i due progetti dedicati alla valorizzazione dell'ambiente e del paesaggio della Val di Sole. Incentrati, il primo sulla proposta di realizzare un Parco fluviale sul fiume Noce e sulla sperimentazione, e l'altro sulla riconversione sostenibile delle stufe tradizionali usate dagli abitanti di Bolentina (Malè), mirata alla riduzione degli inquinanti prodotti dalla combustione del legno con stufe (olle e forneselle), sono stati presentati ai cittadini con una mostra fotografica e due pubblicazioni. Nella sede della Comunità di Valle a Malè, insieme ai molti cittadini, al presidente della Comunità della Valle di Sole, Alessio Migazzi, e l'assessore alla mobilità territoriale della Comunità, Michele Bontempelli, il presidente della Provincia autonoma di Trento, Alberto Pacher ha elogiato l'iniziativa partita un anno fa dalla neo Comunità di valle, ‘'una delle prime ad accogliere la sollecitazione a creare percorsi di sviluppo condivisi e sovracomunali''.
‘'Il fenomeno dei parchi fluviali è importante – ha affermato Pacher - ed è anche relativamente recente. Solo da alcuni anni nascono, sollecitate da comitati e associazioni locali, iniziative per valorizzare l'ambiente, con la consapevolezza che ciò comporta anche la promozione del territorio in termini economici e turistici. Oggi - ha osservato Pacher - si è capito che non c'è contraddizione tra tradizione e innovazione. Per esempio le reti delle riserve naturali nascono dalla concertazione tra amministrazioni locali, portatori di interessi economici e le associazioni. Il fiume Noce – ha osservato Pacher - ha caratteristiche particolari: intanto è navigabile, poi viene utilizzato per lo sfruttamento a fini idroelettrici, in esso l'aspetto paesaggistico è fondamentale per la salvaguardia dell'ambiente e per il turismo, infine è una risorsa anche per i pescatori. In questo caso si tratterà di trovare una forma di tutela che tenga conto di tutte queste componenti. L'obiettivo è trovare il punto di equilibrio tra le attività economiche e la sostenibilità. Ragionare sul parco fluviale significa ragionare su queste sfide. Oggi il 30% del Trentino è sottoposto a regime di protezione e se andiamo avanti in questa direzione possiamo creare un tessuto ancora più integrato in queste aree di protezione''.-

Sul progetto di un parco fluviale sul Noce convergono due studi principali. A iniziare dalla "Ricerca socio economica sul fiume Noce'', redatta da Manuel Panizza e Riccardo Acerbi della Fondazione San Vigilio. La ricerca ha coinvolto, con questionari e incontri diretti, i vari portatori di interesse presenti sul territorio: agricoltori, centri-rafting, pescatori, comitato di salvaguardia, categorie economiche e turistiche, al fine di far confluire il tutto all'interno di un progetto condiviso di tutela e salvaguardia del Noce. Su questa base si innesta, poi, lo studio di fattibilità dei referenti dell'Università di Trento. Il professor Guido Zolezzi della facoltà di Ingegneria dell'Università di Trento ha successivamente illustrato lo studio tecnico-scientifico sulla disponibilità idrica del fiume per stabilire i limiti per il mantenimento ottimale della fauna e della flora ittica oltre che della navigabilità, valutando anche il numero e l'entità delle concessioni idroelettriche ancora realizzabili e le aree che necessitano di un ripristino morfologico. Enrico Menapace, Dirigente provinciale del servizio di valutazione ambientale, ha affermato, in merito alla presentazione dei progetti sul tema della sostenibilità ambientale: ‘'Sono veramente stupito dalla partecipazione dei cittadini e dai risultati evidenti di un progetto partito solo un anno fa. La comunità della Val di Sole è stata una delle prime interpreti dello spirito istituzionale della riforma proponendo progetti piu' ampi a carattere sovracomunale". Il Noce ha un alto pregio ambientale e paesaggistico, mentre su questo si svolgono anche diverse attività che risultano in apparenza in competizione tra loro: pescatori e fauna ittica, che richiede portate d'acqua adeguate, l'agricoltura e il punto di presidio paesaggistico, infine la potenzialità turistica della zona per cui si richiedono aree di sosta, piste ciclabili e sentieri per l'escursione. Una buona pratica ambientale è quelle che armonizza tutti questi fattori''. Il presidente della Comunità di valle, Alessio Migazzi ha sottolineato come i due progetti fossero stati ampiamente discussi e valorizzati, ma anche preceduti da molte attese da parte dei comitati ambientali per la valorizzazione della Val di Sole. ‘'Da noi – ha detto - la tradizione vuole evolversi proprio con il progetto del Parco fluviale, è una scommessa, che comporta l'impegno di molte persone. L'ambizione di avere un terzo parco nella nostra Valle, deve essere un punto di equilibrio con lo sviluppo sostenibile basato su sinergie territoriali. Lo studio ‘'Il cambiamento è nell'aria'' (a cura di Provincia, Comunità di valle e Comune di Malè) coniuga la questione energetica con l'innovazione, ma anche la sicurezza, perché tutti noi usiamo le stufe a legna, i camini e forneselle tradizionali''.
Sulla sperimentazione fatta nella frazione di Bolentina per verificare come l'uso di filtri antiparticolato di ultima generazione possano ridurre notevolmente gli inquinanti PM10 (di cui il 54% proviene da impianti di riscaldamento domiciliare) e aumentare la sicurezza nelle abitazioni, il presidente Pacher ha espresso "apprezzamento" per una iniziativa che ‘'Non è solo speciale in sé", ma rappresenta anche "un vero e proprio test per l'intero territorio provinciale". "Bolentina - ha detto - diventa un caso di studio a cui guardare per coniugare i modi tradizionali di riscaldamento, ma senza inquinare''. -