Venerdì, 24 Maggio 2024 - 22:39 Comunicato 1308

Jake La Furia: il battito del mio rap contro la musica creata per gli algoritmi

“Il rap per me è legato alla terra da cui proviene chi lo fa. Io ho sempre vissuto a Milano e quindi sia da solista che con i Club Dogo ho raccontato la mia città. Secondo me oggi Milano è peggiorata, è una città grigia a misura di mondo e non di persona e il suo rap quindi è sempre più oscuro e crudo. Per questo il mio rap ha più connotazioni da east coast, non faccio musica piena di felicità come se fossi nato alle Canarie”. Così Jake La Furia, una delle stelle del rap tricolore, protagonista dell’incontro fra parole e musica “Nato per questo!" proposto nella seconda serata del Festival dell’Economia al Teatro Sociale. Ad intervistare il cantante, che con i Club Dogo, ha scritto pagine importanti per la scena hip hop, Marta Cagnola giornalista e conduttrice di Radio 24.
Festival dell'Economia “Nato per questo!" - Incontro e musica con JAKE LA FURIA Nella foto: Jake La Furia Marta Cagnola [ Alessandro Eccel Alessandro Eccel - Archivio Ufficio Stampa PAT]

Davanti ad una platea di ragazze e di ragazzi Jake La Furia ha raccontato anche il ritorno dei Club Dogo che dopo dieci anni hanno inciso un nuovo disco proposto con una serie di live al Forum di Milano: “Abbiamo fatto dieci sold-out e davvero dopo tanti anni senza concerti con tanti cambiamenti non ci aspettavamo così tanta attenzione. Adesso ci attende una data a San Siro che sarà la consacrazione della nostra carriera”.

Il rapper milanese ha raccontato l’inizio della sua passione per questo genere di musica: “Ricordo quando mio zio mi ha regalato il cd “Ready to die” di Notorious B.I.G.. Io avevo già delle cassette di rap ma ho deciso di fare rap dopo aver ascoltato quel cd. E ce l’ho fatta, anche se non ai suoi livelli irraggiungibili”. 

Jake La Furia non è solo un rapper ma anche un valido storyteller che, ad esempio, ha dato voce a un format che racconta storie della mala: “So che sono più portato verso le cose oscure ma non sono solo quello, ho anche fatto canzoni estive che parlano di belle ragazze che si muovono in spiaggia”.

Una scena musicale quella odierna che Jake La Furia fotografa con un certo disincanto: “Oggi la musica cambia così velocemente che non so capire più cosa funziona. Quindi io faccio la mia musica, poi come va va. Le tendenze sono difficili da identificare, infatti gli artisti nuovi fanno hit sotto i due minuti e ogni 25 giorni, altrimenti vanno fuori dall’algoritmo. Io invece posso preoccuparmi di fare bella musica, di esserci, di suonare e basta perché ho una fan base affezionata e posso fregarmene degli algoritmi”. 

“Una volta - ha detto il rapper - era più difficile fare musica: ci voleva competenza, fortuna, mezzi per produrre e in molti casi tanto tempo per incidere il primo disco. Ora la facilità del mezzo ha dato a tutti la possibilità di produrre canzoni a casa propria e ciò ha creato una grande quantità di proposte, anche nella scena rap, a discapito però molto spesso della qualità”.  Prima di iniziare la parte live della serata, accompagnato da un dj sulle note di “Mafia del boom”, e di far ballare il pubblico del Sociale, Jake La Furia ha dato un consiglio ai giovani: “ Purtroppo oggi vivete in un mondo che vi spinge verso la performance a tutti i costi. Io vi suggerisco, nei limiti del possibile, di fare cose che vi appassionano e vi danno entusiasmo”.

(fds)


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