
La campionessa russa è stata accolta da una Sala Depero gremita all’inverosimile. Ha cominciato raccontando i suoi primi passi nello sport: “Ho iniziato a cinque anni con la ginnastica artistica, poi quando avevo quindici anni il mio allenatore si è accorto che ero troppo alta per riuscire ad esprimermi al meglio in quella disciplina e mi ha consigliato di provare con il salto con l’asta”. All’inizio Isinbayeva non era entusiasta. “Confermo, l’approccio non è stato dei migliori poi però con il passare del tempo tutto è cambiato. Ricordo che i primi salti erano a 2.80 - 2.90 e la possibilità di volare mi ha immediatamente fatto battere forte il cuore”. Uno dei momenti più belli della super carriera di Yelena è stato il superamento della barriera dei cinque metri: “Ci trovavamo a Londra, avevo appena saltato 4.96 e il mio allenatore mi ha chiamata per dirmi di provare ad alzare subito verso i 5 metri. Di solito noi procediamo di un centimetro alla volta, quel giorno però mi aveva visto particolarmente in forma e le condizioni climatiche erano perfette. Mi sono detta “perché no?”. Quando ho visto la bandiera bianca, ho capito di essere entrata veramente nella storia. E’ vero che il record assoluto è ancora mio ma è altrettanto vero che, prima o poi, verrà superato. Nessuno però potrà dimenticare la prova di Londra”.
Dei 28 record fatti registrare nessuno è mai stato ottenuto in Russia: “Quando gareggiavo io nella mia Patria non si organizzavano manifestazioni particolarmente importanti - ha spiegato l’ex saltatrice -. Per dare il meglio ho sempre avuto bisogno di tribune piene che mi spingessero e in casa non le ho mai trovate”. Sull’impossibilità che attualmente hanno gli atleti russi di partecipare alle gare internazionali per la questione legata al “sistema doping di stato” è stata netta: “Non lo trovo corretto, io rispondo solo per le mie azioni non per quelle degli altri. Personalmente non ho mai fatto uso di doping, ma non ho potuto prendere parte a diversi eventi nella parte finale della mia carriera”.
Isinbayeva è madre di due figli, una bambina di 5 anni e un bambino di un anno e mezzo: “Certo, mi piacerebbe diventassero degli atleti di livello, ma né io né mio marito metteremo loro alcuna pressione. L’importante è che siano sempre felici”.