Venerdì, 24 Maggio 2024 - 18:13 Comunicato 1281

Il premierato spiegato dal ministro per le riforme al Festival dell'Economia di Trento

La proposta di riforma costituzionale del cosiddetto “premierato”, al centro della discussione in Senato, è stata affrontata dal ministro per le riforme istituzionali e la semplificazione normativa al Festival dell’economia di Trento, dove ha dialogato con la giornalista del Sole 24 Ore Emilia Patta. Al suo arrivo in città, il ministro è stato accolto dall’assessore allo sviluppo economico della Provincia autonoma di Trento.
Festival dell'Economia Verso la Terza Repubblica con la riforma istituzionale Nella foto: Emilia PATTA [ Federica Galeazzo - Archivio Ufficio Stampa PAT]

Il disegno di legge sul “premierato” che prevede l’introduzione dell’elezione diretta del presidente del Consiglio - come ha spiegato l’esponente di Governo -  è basato sulla modifica di 7 articoli della Costituzione. Il ministro ha evidenziato come i poteri di garanzia  del presidente della Repubblica non vengano toccati, garantendo il ruolo di controllo del Capo dello Stato sulla promulgazione degli atti, oltre che nel ruolo di capo del Csm e del Consiglio supremo di difesa. Rispondendo alla contestazione di chi osserva come le priorità siano altre, il ministro ha osservato come nessuna riforma in materia di sanità e fisco possa essere portata a compimento da governi instabili. Instabilità che incide anche sulla credibilità del Paese a livello internazionale. Il premierato, secondo il ministro, garantirà invece agli esecutivi una stabilità e una capacità di pianificazione che farà bene alle famiglie e alle imprese, favorendo quindi gli investimenti dall’estero. Il ministro, rispondendo alle domande di Emilia Patta, ha anche auspicato che sulla riforma si possa creare un clima di dialogo con l’opposizione che finora è mancato per via dell’ostruzionismo messo in campo dai gruppi di minoranza. Ha quindi concluso ribadendo che la legge elettorale verrà messa a punto presto, probabilmente nel passaggio dalla prima lettura al Senato a quella alla Camera.

(a.bg)


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