Da poco inoltre è stato inaugurato il nuovo allestimento della sezione dedicata a “I riti dell’anno”, che viene a completare organicamente il percorso ideato cinquant’anni fa da Giuseppe Šebesta, fondatore del Museo. Le nuove sale sono dedicate al ricco repertorio delle ritualità tradizionali che ancora hanno luogo nelle valli del Trentino, particolarmente nella stagione invernale: il lungo momento dell’anno che va dalle celebrazioni novembrine dei Santi fino ai riti della “chiamata di marzo”, passando per il periodo natalizio e naturalmente il carnevale, per arrivare ai riti della Settimana Santa con la vetrina dedicata a raganelle e battole che venivano usate dai bambini per annunciare le cerimonie religiose nei giorni immediatamente precedenti la Pasqua, durante i quali le campane venivano legate in segno di lutto.
Apertura straordinaria anche di lunedì al Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina
Il Museo di San Michele aperto a Pasqua e il lunedì dell'Angelo
Il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di San Michele resta aperto anche nel giorno di Pasqua e per il lunedì dell’Angelo, 2 aprile, dalle 9 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18. Occasione propizia per visitare il Museo con le nuove sale dedicate ai riti dell’anno.
Il ricco percorso espositivo del Museo attraversa infatti ben 43 sale, snodandosi dal basso verso l'alto, in 25 diverse sezioni. Con più di 12.000 oggetti esposti, tra i quali spiccano le grandi macchine ad acqua, mulino, fucina e segheria veneziana, il Museo si distingue per l'attenzione che dedica al sistema agrosilvopastorale della montagna trentina e alle lavorazioni artigiane di supporto al mondo contadino – legno, ferro, rame, ceramica, tessuti – fino alle testimonianze della religiosità, della musica e del folklore.
Il ricco percorso espositivo del Museo attraversa infatti ben 43 sale, snodandosi dal basso verso l'alto, in 25 diverse sezioni. Con più di 12.000 oggetti esposti, tra i quali spiccano le grandi macchine ad acqua, mulino, fucina e segheria veneziana, il Museo si distingue per l'attenzione che dedica al sistema agrosilvopastorale della montagna trentina e alle lavorazioni artigiane di supporto al mondo contadino – legno, ferro, rame, ceramica, tessuti – fino alle testimonianze della religiosità, della musica e del folklore.