
Dopo l’introduzione del presidente della Fondazione Edmund Mach, Andrea Segrè, sarà la ricercatrice FEM Silvia Schiavon a spiegare il funzionamento del pool di fermenti selezionati a partire dal latte appena munto di bovini al pascolo sugli alpeggi trentini. Toccherà poi ai casari Luca Alessandri (malga Bordolona, Val di Non) e Giulia Bontempelli (malga Alta di Pellizzano, val di Sole) raccontare la quotidianità del loro lavoro in altura, mentre il dirigente Promozione, tutela e sviluppo del territorio della Camera di commercio di Trento, Michele Passerini, si soffermerà sul disciplinare che regola l'uso del marchio “Trentino di malga” per tutelare le specialità casearie d'alpeggio ottenute con metodi tradizionali.
Il progetto FerMalga, partendo dalla microflora locale, ha messo a disposizione dei produttori i ceppi batterici più interessanti per la salvaguardia della tipicità dei formaggi. Questi “concentrati” microbiologici, a differenza di quelli presenti sul mercato, garantiscono un processo di caseificazione idoneo per salvaguardare le peculiarità delle attività zootecniche in malga, valorizzandone cosi le proprietà benefiche. Il formaggio ottenuto viene commercializzato con il marchio “Trentino di malga”.
Al termine dell’incontro è prevista una degustazione di formaggi di alpeggio abbinati ai vini dell’azienda agricola della Fondazione Edmund Mach.