Martedì, 04 Settembre 2012 - 02:00 Comunicato 2626

La replica dell'assessore alle politiche sociali, Ugo Rossi
"FUORVIANTI LE CIFRE DELLA LEGA NORD"

"Non solo demagogiche, ma anche strumentali le dichiarazioni della Lega Nord, visto che sono fuorvianti le cifre oggi diffuse in una conferenza stampa che ha rilanciato lo slogan di smetterla con gli aiuti agli extracomunitari per favorire i trentini". Così Ugo Rossi, assessore provinciale alla salute e politiche sociali, replica alla Lega Nord Trentino.-

"In Trentino - continua l'assessore Ugo Rossi - il nostro modello di welfare e di aiuti sociali prevede, come è giusto, che non ci sia distinzione in base al colore della pelle delle persone, bensì che la distinzione sia fra chi ha un periodo di vita stabile sul nostro territorio e chi invece non lo ha. Per capirci: solo coloro che hanno tre anni di residenza continuativa in Trentino possono accedere ai benefici sociali".
I dati forniti dalla Lega Nord sono poi fuorvianti come spiega l'assessore Ugo Rossi, per un altro motivo: "Si indicano cifre prese soltanto al livello più alto di intervento, il che ovviamente non accade quasi mai, e poi si sommano tra di loro dati relativi ad interventi una tantum e non strutturali. A questo proposito va peraltro ricordato che il reddito di garanzia è stato comunque sottoposto ad un'ampia revisione proprio per evitare comportamenti assistenzialisti ed esiste un limite preciso di volte in cui si può richiedere questa misura, che vale per tutti i cittadini. E' sbagliato, quindi, come fa la Lega Nord, prendere a riferimento il singolo mese, perché il reddito di garanzia può essere percepito per un massimo di 16 mesi nell'arco di tre anni e il suo importo viene ridotto fino al 25% se la misura è richiesta più di tre volte. Sottolineo che lo scorso giugno la Giunta provinciale aveva approvato proprio una mia deliberazione che punta a responsabilizzare i beneficiari del reddito di garanzia, soprattutto per quanto riguarda la veridicità delle dichiarazioni sulla situazione economica personale, e li impegna ad attivarsi nella ricerca di un lavoro e al rispetto delle fondamentali norme di convivenza civile".
"L'unica distinzione che, come Giunta provinciale, continueremo a fare - conclude l'assessore Rossi - è fra chi ha scelto di vivere e lavorare in maniera continuativa sul nostro territorio e chi no. A tutti, ai trentini come a chi ha scelto il Trentino come propria casa, chiediamo il rispetto delle regole del vivere civile. Anche così cresce una comunità autonoma". -