Sabato, 25 Maggio 2024 - 12:30 Comunicato 1325

Europa e Cina: verso un futuro sostenibile attraverso il dialogo finanziario

Dialogo continuo, conoscenza reciproca e regole condivise trasparenti ed efficienti sono gli elementi per sostenere i meccanismi economici ma anche finanziari tra il mondo del mercato europeo e quello cinese. Se n'è parlato alla Sala della Regione in un panel, moderato da Rita Fatiguso del Sole 24 Ore, che ha visto la partecipazione di cinque esponenti del mondo finanziario cinese e italiano, tra cui l’economista Giovanni Tria, professore dell’Università di Roma Tor Vergata.
Mercati finanziari tra Europa e Cina Nella foto: Gianfranco TORRIERO, Xiaogang NIE, Giovanni TRIA, Rita FATIGUSO, Wei CHEN, Pier Francesco GAGGI [ Daniele Paternoster Daniele Paternoster - Archivio Ufficio Stampa PAT]

Al centro del confronto sono stati gli elementi di continuità tra i due mercati, i possibili ostacoli, ma anche le opportunità che ne possono derivare. Così il professor Tria ha ricordato le leggi che la Cina ha approvato, tra il 2018 e 2019, a riguardo degli investimenti internazionali, con un primo accordo in merito a quelli tra Europa e Cina. Il periodo post-Covid  ha poi presentato uno scenario diverso con tensioni geopolitiche e con le economie che si sono trovate davanti a problemi nuovi. Per questo - ha detto il professore - è importante continuare ad approfondire la conoscenza reciproca per oliare il sistema e superare i problemi anche con la conoscenza personale tra diverse realtà, come quelle presenti in sala. La creazione e il mantenimento del dialogo serve, in questo senso, a capire cosa accade in Cina e viceversa, anche per parlarsi e conoscersi personalmente.

A evidenziare le potenzialità della collaborazione finanziaria europea, sono stati Xiaogang Nie e Wei Chen, rispettivamente vice presidente e vice presidente esecutivo di Shanghai Financial Association, un'organizzazione intersettoriale che opera nei  mercati finanziari internazionali.

Xiaogang ha dichiarato che crede nella collaborazione europea nella quale vede grandi potenzialità dal punto di vista  finanziario e che negli ultimi anni, grazie a varie interazioni, diversi istituti europei hanno investito in Cina. Ci sono - ha rilevato - differenze con l’Europa, in primis culturali ma anche per quanto riguarda le regole che in Cina sono più piramidali. Ha però sostenuto che i sistemi sono complementari, quindi occorre avere degli scambi per superare alcune sfide. Differenze che - ha detto - sono una barriera di carta che si può abbassare: per questo vanno incoraggiate visite reciproche e gli scambi ad alto livello e quindi mantenere la volontà di portare più delegazioni per favorire questi scambi.

Un altro aspetto di contatto tra mercati europei e cinesi, come sottolineato anche da Wei Chen, riguarda gli investimenti nel rispetto della sostenibilità che sempre più aziende adottano basandosi sul rispetto dei criteri  ESG (Environmental, Social, Governance), ovvero sulla misurazione di fattori ambientali, sociali e di governance. A livello di fondi, in Cina oggi viene dato supporto alle aziende che vivono questa transizione. Wei Chen si è detto ottimista nel vedere convergenza ed un linguaggio comune sempre più ampio, ad esempio nel mercato assicurativo sempre più stabile che propone coperture assicurative interessanti, anche per la parte pensionistica per la quale il governo stesso incoraggia per investire in questi fondi.

Anche per Gianfranco Torriero, vicedirettore generale vicario di ABI, l’Associazione Bancaria Italiana, le sfide fondamentali sono quelle della sostenibilità - ambientale ma non solo - e del digitale, per rispondere al bisogno manifestato da molti interlocutori che hanno confermato la necessità di attrarre investimenti e quindi creare le condizioni favorevoli per un aumento degli stessi. Per Torriero, che vede in Europa tante politiche con un approccio frammentato, occorre tornare a una visione di insieme con un impegno che mira alla semplificazione, per abbattere la difficoltà di interpretazione delle norme.

Sempre dall’Associazione Bancaria Italiana, è quindi intervenuto Pier Francesco Gaggi, vicedirettore generale e segretario generale FeBAF, il quale ha evidenziato, in linea con gli esperti cinesi, l’importanza di intessere relazioni che possano maturare nel tempo, soprattutto quando si incontrano questioni da risolvere nella pratica. Esempio concreto è proprio quello dei criteri ESG, verso i quali c’è una forte tendenza delle istituzioni europee nel sostegno degli stessi, con regole chiare e comuni. Questo rappresenta un punto di contatto poiché anche il mondo cinese ha intrapreso questa strada, partecipando a livello internazionale al dibattito che riguarda gli standard della sostenibilità, creando così forti sinergie tra soggetti che in Europa si occupano di questa tematica, per misurare e avvicinare i criteri internazionali.

(vb)


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