Sabato, 31 Maggio 2014 - 02:00 Comunicato 1297

ETICA E CULTURA, LE SFIDE DEI MANAGER PER UN NUOVO BUSINESS POSSIBILE

Una nuova, possibile economia dev'essere capace di prevedere modelli sempre più inclusivi e quindi anche i manager devono saper affrontare un contesto nuovo in cui il lavoro di squadra sia nucleo centrale della crescita e dello sviluppo. Questo il messaggio, forte, arrivato questo pomeriggio dall' incontro "Un dirigente, un prete e un direttore d'orchestra: tre modi diversi per innovare il management" proposto dal Festival in una sala di Palazzo Calepini davvero gremita.
Protagonisti di questa particolare analisi a tre voci sul management e sul futuro dell'economia oltre la logica del "profitto a breve", coordinata da Roberto Bortolotti Presidente di Federmanager Trento, sono stati Julián Lombana, direttore delle orchestre del Conservatorio "Bonporti" di Trento, Lauro Tisi, vicario generale della Diocesi di Trento, e Mariella Girardi, presidente di Manageritalia Trentino - Alto Adige. A intrecciarsi con le loro parole alcuni momenti musicali grazie alle esecuzioni orchestrali dei giovani strumentisti dell'orchestra del Conservatorio.-

Secondo Julián Lombana, che ha esordito spiegando di voler unire le parole "orientatore " e "indirizzatore" a quella di manager, "la cultura dev'essere sempre più il fondamento dell'economia. Un' economia che, se fondata solo su se stessa, non ha ragione d' essere". Forte dalla sua esperienza trentennale di direttore orchestrale in tutto il mondo, Lombana ha definito l'orchestra "un vero e proprio modello di società: una sorta di piramide in cui, se si toglie un elemento, tutto rischia di crollare. Nel contesto orchestrale infatti ognuno ha il proprio ruolo, nessuno è importante e nello stesso tempo tutti lo sono in egual modo. Senza dimenticare che tutti a fine concerto si alzano in piedi per raccogliere l'applauso finale".
Don Lauro Tisi ha posto l'accento sull'importanza, anche da parte del manager, di saper ascoltare, di andare oltre il proprio ego. "Dietro la grave crisi economica che stiamo vivendo – ha spiegato Tisi - c'è anche un grave deficit di ascolto, di incapacità di leggere la realtà, di pensare a volti e persone oltre l'economia virtuale". Per il vicario generale della Diocesi di Trento, dunque, "non si può creare sviluppo economico senza correllarsi in maniera concreta con le persone e ogni manager deve pertanto essere pronto alle sorprese e nello stesso tempo saper imparare anche dagli errori. Un buon dirigente si riconosce dalla sua capacità di non occupare solo spazi ma di innescare processi creativi, di andare oltre il proprio ego nell'instaurare un rapporto vero con chi collabora e lavora al suo fianco".
Per Mariella Girardi, infine, "la parola manager ha ormai sempre più assunto nell'immaginario collettivo un'accezione negativa e ormai sta a indicare una persona che opera per uno scopo personale, più che per un bene collettivo". Ecco perché, secondo la presidente di Manageritalia Trentino - Alto Adige, "oggi il manager deve diventare sempre più l'esempio di chi prima dà e poi chiede ai propri collaboratori". Anche Mariella Girardi ha poi ribadito l'importanza dei modelli inclusivi: "Il manager deve saper ascoltare, cogliere i segnali da chi lavora con lui per raggiungere i propri obiettivi. Il lavoro di squadra, orchestrale appunto, deve essere centrale sia nei momenti di successo ma ancor più in quelli di difficoltà e insuccesso".

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