Il percorso ha preso il via in Val di Ledro nell'aprile del 2011. Inizialmente, nella fase preparatoria, i coordinatori hanno conosciuto a fondo le capacità individuali delle donne immigrate e vi sono stati diversi incontri sul territorio per cogliere le specificità del mercato del lavoro locale. Nella seconda fase del progetto sono stati individuati diversi percorsi per le singole donne straniere mirati a conciliare le loro abilità con le richieste del territorio. Insieme sono state definite le priorità per promuovere un percorso di migrazione propositivo: le donne straniere, di origine africana e araba, hanno potuto potenziare l'apprendimento della lingua italiana e rafforzare la conoscenza del funzionamento della società di cui oggi fanno parte; hanno frequentato spazi di aggregazione per dialogare e mettere a confronto le proprie aspettative, per trovare coraggio e soprattutto per sconfiggere la solitudine che spesso accompagna lo scorrere delle loro giornate. Alcune donne di origine immigrata sono andate a scuola per imparare un mestiere; tutte hanno incontrato il mondo del lavoro per capirne le regole, le richieste e le reali possibilità. Ciò ha messo le "nuove trentine" nella condizione di poter affrontare adeguatamente il mercato occupazionale.
E sono arrivati concreti risultati sul fronte dell'occupazione (presso gli operatori turistici della Val di Ledro); a testimoniarlo sono stati gli stessi datori di lavori, che hanno raccontato le loro positive esperienze con le donne di origine immigrata.
Fra i risultati del progetto è stata sottolineata anche la collaborazione fra ente pubblico, privato sociale e istituzioni attive a vario titolo sul territorio. Ciò a vantaggio dell'inclusione sociale degli stessi migranti. Un obiettivo, questo, fra le priorità del Piano Convivenza approvato dalla Giunta provinciale su proposta dell'assessore alla Solidarietà internazionale e alla Convivenza, Lia Giovanazzi Beltrami.
L'intero percorso del progetto, dalle premesse ai risultati, è raccontato dal documentario realizzato da Format (il Centro audiovisivi della Provincia autonoma di Trento) proiettato nel corso dell'incontro a Bezzecca. Al video hanno collaborato i diversi soggetti che hanno contribuito alla realizzazione del progetto, accanto naturalmente alle testimonianze delle donne immigrate destinatarie dell'iniziativa e dei datori di lavoro. La regia del documentario è di Sarah Venturini, mentre le riprese sono di Stefano Visconti. La produzione è stata seguita dalla coordinatrice del progetto Claudia Mammani e da Mirko Montibeller e Andrea Cagol per il Cinformi.
Alla presentazione sono intervenuti, fra gli altri, il Sindaco del Comune di Ledro Achille Brigà, il coordinatore del Cinformi Pierluigi La Spada (che tra l'altro ha portato il saluto dall'assessore Giovanazzi Beltrami), la Consigliera di Parità Eleonora Stenico, la coordinatrice del progetto Claudia Mammani, l'assessore comunale alla Cultura, Sport, Istruzione e Associazionismo Alessandro Fedrigotti, l'assessore comunale alle Politiche sociali Marcella Straticò, il Presidente dell'APSP Giacomo Cis di Bezzecca Guido Trentini e il dirigente scolastico dell'Istituto Comprensivo di Ledro Maurizio Caproni.
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