L’Accordo quadro stipulato nel 2020 tra Provincia autonoma di Trento, Azienda provinciale per i servizi sanitari, l’Università degli studi di Trento e l’Università per gli studi di Verona, prevede la possibilità di reclutare personale docente da inserire nel corso di laurea magistrale (a ciclo unico interateneo) in medicina e chirurgia a decorrere dal 2023. Oggi sono stati presentati i primi quattro professionisti che andranno a ricoprire il duplice ruolo di professore nel nuovo corso di laurea e di direttore di unità operativa dell’Apss.
In apertura di incontro l’assessore all’università Mirko Bisesti ha sottolineato come questo sia un momento importante per «quella che è la costruzione della facoltà di medicina e più in generale per lo sviluppo della nostra provincia. Su questo progetto abbiamo puntato molto, forti della necessità di dare una risposta al nostro territorio. Auguro ai professori un buon lavoro e porgo un benvenuto in questo nuovo ruolo».
«Oggi – ha spiegato l’assessore Stefania Segnana – ci tenevamo a riportare alla comunità trentina i passi fatti per la realizzazione della scuola di medicina in Trentino. Nel 2019 come Giunta provinciale abbiamo iniziato il percorso per la sua creazione. A distanza di pochi anni oggi siamo qui a presentare con orgoglio i primi quattro professori. Attraverso questo percorso la nostra provincia potrà essere più attrattiva e avere così uno strumento in più nella ricerca dei professionisti. Un grazie va a tutti gli attori che stanno credendo con forza e passione in questo progetto».
«La presentazione di oggi – ha affermato il rettore Flavio Deflorian – è per noi uno dei primi passi, estremamente significativi nella costituzione del corpo docente che è spina dorsale del corso di laurea in Medicina e Chirurgia. Ma non solo: il progetto di costituzione e sviluppo della Scuola di medicina è a tutto tondo e progressivamente si amplierà e assorbirà anche l’offerta dei percorsi delle professioni sanitarie. Storicamente per l’Università di Trento proprio la costruzione del corpo docente di una nuova iniziativa didattica è cruciale perché si vede da subito l’impostazione. Si gettano le basi su cui costruire iniziative di qualità, bene riconosciute, come è avvenuto ad esempio con il Dipartimento Cibio». Il rettore ha infine ricordato l’urgenza di individuare una sede per la Scuola di Medicina che possa traghettare l’iniziativa didattica e clinica verso il nuovo ospedale, dove potranno integrarsi le attività didattiche e quelle clinico assistenziali, nonché le professioni sanitarie.
Significativo è il fatto che di questi nuovi professori alcuni hanno scelto di venire a lavorare in Trentino per investire qui la loro professionalità, altri invece hanno accresciuto le proprie competenze all’interno di Apss. Oltre ai quattro nuovi professori clinici che sono stati presentati oggi e a quelli che sono previsti prossimamente nell’ambito delle cattedre in convenzione con Apss, vi sono i professori già in servizio e altre 18 posizioni che arriveranno a breve all’Università di Trento grazie alle risorse dell’atto di indirizzo.
Un augurio per il proseguimento dell’iniziativa di Medicina e chirurgia è arrivato dal professor Giuseppe Lippi, in rappresentanza dell’Università di Verona: «Questa sinergia con Trento negli anni ha dato dei frutti che sono sotto gli occhi di tutti. È un processo che conosciamo bene perché anche Medicina a Verona è nata così, come costola di Padova. Il prossimo anno accademico festeggeremo i primi 40 anni della nascita della Facoltà di medicina e chirurgia autonoma. È un processo naturale. Noi ci siamo in questa fase ma ci saremo anche in futuro al vostro fianco, perché questo scambio culturale è vitale. Sapere che i nostri professori vengono a crescere a Trento è per noi motivo di grande soddisfazione. Per noi questa collaborazione con l’Università di Trento è di grande valore».
Il direttore generale di Apss Antonio Ferro ha evidenziato: «Ritengo che la scuola di medicina possa dare un contributo fondamentale all’organizzazione di Apss e al superamento delle tematiche legate alla carenza di medici oltre che impulso alla qualità delle prestazioni che Apss potrà offrire. Questo passaggio insieme all’istituzione dell’Azienda sanitaria universitaria integrata diventerà fondamentale per il progetto di trattenimento e attrattività dei professionisti con possibilità di nuove opportunità di carriera per i sanitari».
«La collaborazione con Verona – ha riconosciuto Olivier Jousson, – è davvero fondamentale. Ma lo è anche la collaborazione con Apss per organizzare le attività che i nostri studenti e studentesse devono realizzare nelle strutture cliniche territoriali. Per ora sono una sessantina. Ma non è un numero esiguo se si considera che vanno seguiti e integrati nel sistema. E per quanto riguarda questi nuovi professori, cercheremo di mettere i colleghi in condizione di lavorare al meglio e anche nel sostenerli nella loro attività di ricerca scientifica».
«È un momento entusiasmante – ha detto Pier paolo Benetollo, direttore del Servizio ospedaliero provinciale – siamo in una fase particolare che vede la collaborazione integrata fra didattica, azienda sanitaria e università e che coinvolgerà non solo Trento ma anche Rovereto e le altre strutture sanitarie aziendali. È un progetto che si basa sulla ricerca ma nella consapevolezza che a Trento avevamo già iniziato da tempo, dal momento che due delle figure professionali presentate oggi erano già impegnate nel servizio ospedaliero. È un progetto inoltre che offre molte opportunità di collaborare con altre realtà universitarie, come ad esempio ingegneria e giurisprudenza. Ma la cosa importante è che i primi sessanta studenti già frequentano e fanno pratica nei nostri ospedali e distretti».
professor Mattia Barbareschi – direttore Unità operativa multizonale di anatomia patologica - Dipartimento laboratori - Servizio ospedaliero provinciale
Professore associato di anatomia patologica è dal 2014 direttore dell’Unità operativa multizonale di anatomia patologica dell’Apss. Specializzato in anatomia patologica all’Università degli studi di Brescia ha ottenuto il dottorato di ricerca in patologia umana all’Università degli Studi di Milano e Università di Pavia. Ha ricoperto l’incarico si struttura semplice patologia molecolare dell’ospedale Santa Chiara di Trento. È autore di 284 lavori in riviste peer reviewed e più di 8 mila citazioni.
professor Giacomo Bellani – direttore Unità operativa anestesia e rianimazione 1 Ospedale di Trento - Dipartimento anestesia e rianimazione - Servizio ospedaliero provinciale
Professore ordinario di anestesiologia. Ha conseguito la laurea in medicina, la specializzazione in anestesia e rianimazione e il dottorato di ricerca in tecnologie biomediche all’Università Milano Bicocca. È stato ricercatore e dal 2015 professore associato. Ha svolto attività clinica come anestesista rianimatore all’ospedale San Gerardo di Monza, ultimamente come responsabile di struttura semplice di terapia intensiva. È autore di oltre 230 articoli scientifici, principalmente su insufficienza respiratoria e ventilazione artificiale ed è spesso relatore a convegni internazionali.
professor Bruno Giometto – direttore Unità operativa multizonale di neurologia - Dipartimento emergenza - Servizio ospedaliero provinciale
Professore associato di neurologia dell’Università degli studi di Trento e, in doppia appartenenza, dell’Università degli studi di Trieste. Dirige dal 2017 l’unità operativa multizonale di neurologia dell’Apss. In precedenza è stato dapprima direttore della Struttura complessa di neurologia all’Azienda Ulss 9 di Treviso – Ca’ Foncello e successivamente di quella del presidio ospedaliero S. Antonio all’Azienda Ulss 6 di Padova. È autore di oltre 200 pubblicazioni, principalmente su temi di neuroimmunologia e neurologia clinica.
professor Carlo Cosimo Quattrocchi – direttore Unità operativa multizonale di radiologia ospedali di Rovereto e Arco - Dipartimento radiologia - Servizio ospedaliero provinciale
Professore ordinario proviene dal Policlinico Universitario Campus Bio-Medico dove ha ricoperto l’incarico di responsabile dell’Unità organizzativa complessa diagnostica per immagini e radiologia interventistica. Specializzato in radiodiagnostica ha ottenuto il dottorato in neuroscienze. È coordinatore scientifico del master di I livello in Tecniche di risonanza magnetica in ambito clinico e di ricerca ed è stato docente in corsi di laurea e di specializzazione oltre a ricercatore clinico. È autore di oltre 150 pubblicazioni in riviste peer reviewed e circa 4 mila citazioni.
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