Ventinove i progetti vincitori, tra cui 4 italiani: oltre a Carnival King of Europe, sono stati premiati il restauro della Bianca Piramide Caio Cestio a Roma; ilCartastorie, un progetto di valorizzazione degli archivi storici del Banco di Napoli; e Museo Piranesi, una ricerca tesa a riportare insieme, almeno in via virtuale, l’opera di Giovan Battista Piranesi dispersa ai quattro angoli del continente. Tra i ventinove premiati, sono stati estratti 7 Grand Prix e un Premio del Pubblico, che non hanno però valorizzato le partecipazioni italiane. Nel contesto della votazione on-line, a Carnival King of Europe sono stati assegnati ben 1.836 voti (su circa 10.000 votanti da ogni paese d’Europa) che lo rende comunque, anche sotto il profilo dell’impatto pubblico, un vincitore di tutto rispetto.
Di seguito la motivazione del premio al Museo:
“Attraverso un’ampia ricerca etnografica sul campo, la documentazione cinematografica e mostre itineranti, Carnival King of Europe, un partenariato di 9 musei etnografici europei, ha voluto far luce sulle analogie che si ritrovano nelle mascherate invernali del carnevale che hanno luogo in Europa. Il progetto mirava a mettere a nudo le radici comuni di queste feste, dimostrandone le loro sbalorditive affinità.
‘Il progetto ha grande importanza in quanto dimostra che le genti delle varie regioni d’Europa esprimono ancora nei loro valori e nelle loro tradizioni analogie ben radicate. Focalizzandosi sulla tradizione europea del carnevale, il team di ricerca ha messo in luce queste similitudini in relazione a una festa che favorisce la solidarietà della comunità, la cooperazione e il rafforzarsi dell’identità locale’, ha detto la giuria.
Il progetto di ricerca è stato cofinanziato dall’Unione Europea nei due bienni 2007-2009 e 2010-2012, e sta ora continuando, a partire dal 2013, con i fondi propri dell’istituto capofila, il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina.
Il progetto ha documentato direttamente quasi un centinaio di mascherate in 13 paesi europei dai Balcani all’Iberia, attraversando l’Europa centrale, le Alpi e l’intera penisola italiana, diffondendosi anche in altri paesi europei. Per raggiungere gli obiettivi, si sono messe in atto varie strategie tra cui la ricerca sul campo e la documentazione cinematografica. Ogni evento mascherato è stato registrato dall’alba al tramonto nel giorno della sua esecuzione. I risultati sono stati diffusi con l’organizzazione di mostre itineranti di largo raggio, attività educative, il lancio di un sito web, proiezioni cinematografiche, seminari e conferenze. Gran parte dei risultati è stato pubblicato su riviste accademiche e nel libro di G. Kezich, Carnevale re d’Europa. Viaggio antropologico nelle mascherate d’inverno (Priuli & Verlucca, 2015). Nelle tradizioni mascherate delle regioni considerate, Carnival King of Europe ha riportato alla luce una grande ricchezza di somiglianze, che ci insegnano molto su quello che c’è al cuore della cultura europea. L’ampia diffusione del progetto ha portato con sé un rinnovarsi della consapevolezza di queste tradizioni, che sono comuni a tutta l’Europa. 'Il progetto è un esempio importante di come possiamo preservare il patrimonio immateriale e popolare dell’Europa: abbiamo particolarmente apprezzato il modo in cui l’indagine si è basata su collaborazioni con esperti locali delle tradizioni esaminate’ ha sottolineato la giuria”.
A questo link il video completo della cerimonia di premiazione (Carnival King of Europe dal minuto 50.27 e poi dal minuto 52.54)