Ad aprire l’incontro una serie di canzoni proposte da Clara in versione acustica insieme al suo chitarrista. Le note sono state quelle di “Ragazzi fuori”,” Aquiloni”, e di quella “Origami all’alba” che fa parte della colonna sonora di Mare Fuori, oltre a “Diamanti grezzi”. Una ragazza di provincia determinata e coraggiosa, come l’ha definita Marta Cagnola, che aveva voglia di cantare fin da ragazzina.
“Ho iniziato a prendere lezioni di canto da piccola e già allora sapevo che Milano era la capitale della musica. Volevo andare lì per capire come funzionava questo mondo. Ho avuto l’opportunità di fare la modella per guadagnare sempre con l’idea di dedicarmi alla musica e al canto”. Gli inizi anche per Clara non sono certo stati facili: “Al mio primo contratto discografico ho lasciato la moda ma non ho spaccato subito. È stato difficile affrontare quel periodo anche per chi era al mio fianco, ma ora sono qui”.
Poi la svolta: “Il regista della serie tv Mare fuori era un mio ascoltatore su Spotify e mi ha proposto di interpretare il personaggio di una trapper milanese con la possibilità anche di scrivere alcuni brani. Non avevo nulla da perdere: ho fatto il provino, ho iniziato a girare senza troppe aspettative. Da lì è iniziato tutto grazie al successo della serie e della canzone Origami all’alba”. Il passo successivo per Clara è stato nel segno del Festival di Sanremo: “Prima ho vinto Sanremo giovani con “Boulevard” e da lì sono approdata al Festival di Sanremo: un’esperienza che ho vissuto con molta ansia che però ho saputo trasformare in carica. Sul palco dell’Ariston c’erano tante donne e questo mi ha resa felice come la vittoria di Angelina Mango”. La generazione di Clara non ha problemi a mostrare le proprie fragilità: “Il pro della nostra generazione è che non ci sono tabù e quindi siamo liberi di raccontare e ne parliamo con più consapevolezza del passato perché sappiamo che anche chi ci ascolta si sente così. Credo però che questo non sia tipico solo della nostra generazione ma sia una questione di età: l’adolescenza è da sempre un’età di cambiamenti”.