Giunta alla 4° edizione, “Chiamata a raccolto” rappresenta nel Trentino uno spazio unico il cui obiettivo principale è quello di promuovere, diffondere e accrescere la biodiversità agricola locale. Le passate edizioni hanno visto la partecipazione di centinaia di visitatori, con un crescente interesse nel corso degli anni per la riscoperta di antiche o poco coltivate varietà orticole e di frutta. Le antiche varietà locali, che per l’“esperienza” di adattamento ai nostri territori sono più resistenti a parassiti e malattie, sono le più adatte per la coltivazione biologica e per l’orticoltura familiare. Hanno inoltre valore alimentare e gusto decisamente superiori. Nell’Anno europeo del Patrimonio culturale la riscoperta della biodiversità agricola trentina consente dunque di preservare i sapori di un tempo e di recuperare un prezioso patrimonio di pratiche e saperi legati alla cultura contadina del nostro territorio.
La giornata inizia con l’incontro “Le radici del passato per coltivare il futuro. Verso quale biodiversità?”, che si tiene dalle 9.00 alle 12.30 presso la Sala Polifunzionale del Municipio di San Michele all’Adige. Si tratta di un’occasione imperdibile per dialogare con Massimo Angelini, “filosofo della ruralità” e autore di numerosi saggi tra i quali “Minima Ruralia. Semi, piante e mondo contadino” (Pentagora Edizioni, 2013): un piccolo testo diventato un vero e proprio “vangelo” per coloro che hanno abbracciato un ritorno alla terra con l’intento di valorizzare la biodiversità agricola locale e che riconoscono nella società contadina custode di quei semi da decenni un patrimonio sociale e culturale. Segue la proiezione di unbreve filmato su Salvatore Ceccarelli, genetista e ricercatore noto per aver promosso in Italia e in molti paesi del mondo la selezione genetica partecipativa, realizzando i cosiddetti “miscugli evolutivi”, che oggi vengono coltivati in alcune regioni italiane, senza concimazioni, anticrittogamici e diserbanti, con benefici per l’uomo e l’ambiente. Chiude la mattinata l’imprenditrice Chiara Centofanti, che nell'azienda “100orti” di Vicenza coltiva più di 1.000 varietà tra ortaggi e frutta dimenticati, fiori e aromi, con importanti collezioni di ortaggi antichi, tra i quali 300 varietà di soli pomodori, a testimonianza di come la biodiversità agricola possa essere una scelta imprenditoriale vincente.
Nel pomeriggio, dalle 13.30 alle 18.00, al Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, si tiene il ritrovo dello scambio dei semi: nella corte e nel chiostro i visitatori trovano un'ampia area con stand allestiti dalle diverse realtà trentine, quali agricoltori, cooperative sociali con attività agricola, orti comunitari, custodi dei semi, aziende agricole, orticoltori famigliari e semplici appassionati, che propongono scambio dei semi, raccolta di antiche varietà, custodia dei semi, esposizione di frutta antica. Gli stand ospitano anche associazioni che promuovono lo scambio di sementi antiche e locali nel nord-est dell’Italia. In questi spazi è possibile scambiare, donare o farsi regalare semi autoprodotti di varietà antiche locali. Le sementi scambiate potranno quindi esser coltivate contribuendo alla loro difesa e valorizzazione.
Novità di questa edizione è la presenza di un vero mercato contadino che accoglie aziende agricole trentine che coltivano e distribuiscono prodotti biologici e valorizzano la biodiversità trentina. In questo spazio i visitatori possono conoscere e acquistare prodotti agricoli locali.
Nel pomeriggio inoltre, i Servizi educativi del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina propongono il laboratorio “Uno spauracchio per amico” dedicato ai visitatori più piccoli, e alle ore 15 la visita guidata gratuita al Museo.
Al Museo, infine, si tengono due interessanti incontri: alle ore 14.30 la libreria Arcadia propone alcune letture commentate dai libri di Wendell Berry, contadino e intellettuale del Kentucky, autore di numerosi volumi in cui si delinea un nuovo paradigma agricolo e sociale, mentre alle ore 15.30 l’associazione La Pimpinella organizza il laboratorio di autoproduzione delle sementi, che consente ai partecipanti di imparare a riprodurre le proprie sementi dell’orto.
L’ingresso al Museo è gratuito, e gratuita è la partecipazione a tutti gli appuntamenti.
Chiamata a raccolto 2018 è un'iniziativa promossa dall'Associazione La Pimpinella in collaborazione con il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, il Comune di San Michele all'Adige, GasGos di Arco, libreria Arcadia di Rovereto, e con il contributo di Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol e del Consorzio dei Comune della Provincia di Trento BIM dell'Adige.
Per info: info@lapimpinella.org o sulla pagina Facebook dell’Associazione La Pimpinella