Sabato, 31 Maggio 2014 - 02:00 Comunicato 1307

CONTA LA PREPARAZIONE O LE RELAZIONI?

"Non conta quello che sai, ma chi conosci": il titolo dell'incontro che si è svolto nel tardo pomeriggio a palazzo Geremia non sembrava lasciare spazio a dubbi. La realtà, come è emerso dalla ricerca, è meno categorica e un po' più sfumata. Si parlava di criteri di selezione per i professori ordinari e associati in Spagna e Italia. La rete di amicizie e relazioni personali conta? Ha approfondito il tema, con gli strumenti dell'econometria e in un'ottica comparata, Manuel F. Bagüés, Assistant Professor presso l'Università di Aalto, Helsinki (Finlandia). Introduceva Stefano Feltri - Giornalista, responsabile dell'economia a "Il Fatto Quotidiano".-

Per rafforzare la meritocrazia Italia e Spagna si sono dotate di un sistema di abilitazione nazionale per selezionare i professori ordinari e associati. Il relatore ha proposto un'analisi dei dati sui concorsi per approfondire il ruolo giocato ancora oggi dai rapporti personali. La sensazione quando si parla con gli accademici italiani, ha esordito Bagüés, è che il sistema abbia bisogno di migliorare ancora. Sono molti i ricercatori italiani che decidono di cambiare paese; complicato è poi per l'Italia attrarre ricercatori dall'estero. Intanto, sia in Italia che in Spagna sono cambiati con notevole frequenza negli anni i sistemi di reclutamento del personale accademico fino ad arrivare al sistema adottato oggi. Le università statunitensi, ha spiegato Bagüés, hanno grande autonomia e competono tra di loro nel reclutare il personale e nel cercare finanziamenti. Il sistema britannico prevede autonomia nelle assunzioni e nelle retribuzioni e anche lì le università competono per la ricerca di fondi. In Germania si registra la tendenza a reclutare personale che già collabora con l'ateneo. Anche in Francia è prevista un'abilitazione nazionale e successivamente la possibilità di assunzione presso gli atenei.
"Il nuovo sistema di selezione – ha riassunto Bagüés dopo un'analisi dei sistemi spagnolo e italiano molto dettagliata - non ha totalmente limitato i favoritismi ma è migliore rispetto al passato". "Io – ha aggiunto Feltri - avevo tratto dalla cronaca un'impressione peggiore di come vanno le cose da noi, rispetto a quello che ci è stato proposto oggi. Ci rassicura vedere che il nuovo sistema riduce il vantaggio delle relazioni tra candidati e selezionatori".
I vantaggi della meritocrazia e, dall'altra, gli eccessivi limiti di una società dove i rapporti personali sono totalmente esclusi, sono alcuni dei temi che hanno scaldato il dibattito al termine dell'incontro.
Rispondendo alle domande, Bagüés ha ammesso che non si può valutare tutto con i numeri, ci sono tanti altri fattori e altre dimensioni da tenere in considerazione. -