Nel mondo il 48% dei neonati e delle neonate beneficia del latte materno, le cui ricadute in termini di salute, sia per mamma sia per bambino/a, sono ampiamente documentati. Il trend è in continuo miglioramento negli ultimi anni e questo si traduce in migliaia di vite salvate e una riduzione importante della morbilità infantile e materna. Migliorare l’allattamento rappresenta un obiettivo globale e l’atteso è raggiungere il 70% di bambini/e allattati in modo esclusivo entro il 2030. L’Oms e l’Unicef raccomandano che l’allattamento si avvii entro la prima ora dalla nascita, che sia esclusivo per i primi sei mesi di vita e che prosegua, con alimenti complementari sicuri e adeguati, fino a due anni e oltre, secondo desiderio di mamma e bambino/a.
I risultati raggiunti a livello locale risentono indubbiamente di una cultura e un’attenzione alla promozione della salute materno-infantile che qui in Trentino ha solide radici (con una delle prime Banche del Latte umano per i prematuri), ma sono soprattutto il riflesso di tutte le buone pratiche attuate attraverso specifici programmi di sostegno all’allattamento e alla genitorialità, garantiti uniformemente in tutti i servizi di Apss, grazie all’iniziativa «Ospedali e Comunità Amici delle bambine e dei bambini».
Secondo gli stessi dati pubblicati dalla Sorveglianza 0-2, si nota infatti che nelle regioni in cui sono attivi progetti legati al programma Oms-Unicef i tassi di allattamento sono superiori.
L’ospedale Santa Chiara di Trento ha festeggiato a luglio il decimo anniversario dalla prima certificazione Oms-Unicef come «Ospedale amico delle bambine e dei bambini» ed è stato apripista per l’estensione, a partire dal 2016, del progetto BFI (Baby Friendly Initiative) a tutta l’Azienda. Dal 2022 tutti i servizi territoriali, i consultori e i punti nascita di Apss hanno raggiunto gli standard di eccellenza previsti dalla certificazione Oms-Unicef «Ospedali e Comunità amiche delle bambine e dei bambini». Apss è l’unica azienda sanitaria a livello nazionale ad aver certificato tutti i servizi del percorso materno infantile.
Gli standard prevedono una formazione specifica per tutti gli operatori a contatto con bambini e genitori, sostegno competente e informazioni (libere da interessi commerciali) ai genitori sin dalla gravidanza, promozione del parto naturale e della “zero separation”, ovvero contatto pelle a pelle immediato e ininterrotto alla nascita e possibilità per madre e bambino/a di stare sempre insieme durante tutta la degenza, sostegno all’allattamento e all’alimentazione sana e naturale e sviluppo di una rete di sostegno nel territorio, tutte azioni costantemente monitorate e basate su prove d’efficacia.
Attraverso l’Iniziativa Baby Friendly, l’Oms e l’Unicef da moltissimi anni lavorano a livello internazionale per promuovere e sostenere l’allattamento, ma in primis per proteggerlo dal marketing dell’industria e dalla promozione inappropriata di alimenti per l’infanzia, che fa leva sui genitori e prima ancora sugli operatori. Quando l’allattamento è protetto e sostenuto, le donne hanno più del doppio delle probabilità di allattare. Si tratta di una responsabilità condivisa.
Dall’analisi dei dati della Sorveglianza 0-2 emerge che l’allattamento è significativamente meno frequente tra le mamme primipare, tra le non laureate, quelle con difficoltà economiche e quelle che non hanno partecipato agli IAN (Incontri di accompagnamento alla nascita). Per assicurare quindi a tutti i bambini e le bambine il miglior inizio di vita possibile, è fondamentale predisporre interventi mirati per i genitori più svantaggiati per caratteristiche socio-economiche e/o culturali, sostenendoli nelle loro scelte, affinchè si possa offrire a tutte le bambine e bambini opportunità di salute e crescita al massimo delle loro potenzialità.