Venerdì, 06 Aprile 2018 - 19:07 Comunicato 656

Gli esperti della Fondazione Museo Storico: “Città, soluzioni intelligenti ben prima delle tecnologie contemporanee”
Alla terrazza di Sardagna l’anteprima di Trento Smart City Week

Al via questa sera la seconda edizione della Trento Smart City Week con l’anteprima alla terrazza panoramica di Sardagna. La Fondazione Museo storico ha proposto una riflessione sull’urbanesimo e sulle relazioni sociali, partendo dalla provocazione “Si può essere Smart city senza saperlo?” con il panorama mozzafiato del capoluogo sullo sfondo. La location è stata perfetta per osservare i cambiamenti urbani guidati dalla storica Elena Tonezzer che ha dialogato con il sociologo Francesco Gabbi e la pianificatrice del territorio Sara Carneri. Ad aprire i saluti dell’assessora comunale all’Innovazione Chiara Maule che ha sottolineato il desiderio di “rivalutare la busa degli orsi, raccontando la città dall’alto” e di Alberto Pedrotti, presidente della circoscrizione di Sardagna.

L’anteprima della kermesse è partita dal ragionamento che vede il concetto di smart city legato a scoperte tecnologiche contemporanee, anche se le città da molto tempo rappresentano soluzioni intelligenti dove vivere. “Gli umani hanno iniziato a vivere nelle città 5mila anni fa, ma nel 2008 i residenti urbani hanno superato per la prima volta quelli della campagna. È un cambiamento epocale per la civiltà”, ha sottolineato la ricercatrice Tonezzer. Da qui la domanda sorge spontanea: perché questa scelta? “Probabilmente perché ci sono più relazioni umane e i servizi sono gestiti in modo più concreto”. Basti pensare - ha evidenziato la storica - all’impatto degli studi ingegneristici sull’acqua a Trento. “Lo spostamento del fiume Adige ha risolto molti fattori di rischio ed ha anche cambiato il volto della città, creando nuovi quartieri come la zona di corso Buonarroti e modificandone altri, come San Martino, patria degli zattieri”.

Si è parlato poi di pianificazione di territorio con Sara Carneri. “La città è intelligente quando sa essere inclusiva”, ha sottolineato, portando l’esempio di Buenos Aires nel 2001 e del riciclo di rifiuti attuato inizialmente in autonomia dai cartoneros; un’iniziativa partita dal basso, riconosciuta dall’amministrazione e poi inserita nel servizio urbano di raccolta differenziata.

Lo sguardo si è poi spostato sulla contemporaneità con il sociologo Francesco Gabbi. “Trento è gestita in maniera talmente efficiente che forse manca quella spinta all’arrangiarsi, al fare da sé che spesso è la scintilla dell’innovazione”, è stata la sua riflessione. “Dall’altra oggi ci sono dei fenomeni che scompaginano la programmazione politica delle attività, ad esempio le nuove modalità di comunicazione social dei giovani. In sostanza i tempi delle politiche sono diversissimi dai tempi delle tecnologie”.

Alcuni dei partecipanti all’incontro sono saliti e scesi a piedi da Trento a Sardagna assieme agli accompagnatori di media montagna, apprezzando il paesaggio e la natura delle pendici del Bondone. La Trento Smart City Week torna giovedì 12 aprile alle 10.30 con l’inaugurazione.

Trento Smart City Week è un progetto condiviso da: Comune di Trento, Provincia autonoma di Trento, Università degli Studi di Trento, IEEE – Institute of Electrical and Electronics Engineers, Consorzio dei Comuni Trentini e Fondazione Bruno Kessler.

 

 

Per info: http://www.smartcityweek.it/ 
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Immagini e interviste a cura dell'Ufficiò stampa 



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