Lunedì, 12 Novembre 2012 - 02:00 Comunicato 3512

Le opere contemporanee erano state realizzate in settembre per la seconda edizione del Simposio internazionale
ALBIANO: L'ASSESSORE PANIZZA VISITA LE SCULTURE DI PORFIDO

Scolpire all'aperto, realizzare un'opera d'arte contemporanea a contatto con il pubblico, un'opera che poi rimane patrimonio della comunità che ha visto nascere il lavoro e lo ha seguito in ogni fase. È questo il significato del Simposio Internazionale di scultura su porfido di Albiano, la cui seconda edizione si è tenuta nel mese di settembre. Due giorni fa le opere realizzate dai tre artisti chiamati ad esprimersi attraverso il porfido sono state visitate dall'assessore alla cultura, rapporti europei e cooperazione della Provincia autonoma di Trento, Franco Panizza. "Il Simposio è un'esperienza importante - sono state le sue parole - perché da un lato valorizza delle vere e proprie opere d'arte, dall'altro valorizza il territorio e porta l'arte in mezzo ai paesaggi, e lo fa attraverso un prodotto principe di questi luoghi, il porfido, che è pietra, arte, scultura, creatività, e perché no, anche arte internazionale".-

L'assessore provinciale Franco Panizza, accompagnato dai locali amministratori, il sindaco di Albiano Mariagrazia Odorizzi e l'assessore Patrizia Filippi, ha visitato il Museo Casa Porfido, dove sono esposte le opere della prima edizione, e poi ha ammirato le tre sculture, collocate in alcuni punti strategici di Albiano.
"Variabile indipendente" è la prima scultura, realizzata da Francesco Panceri, artista di Crema che in quest'opera ha voluto creare una composizione di pezzi irregolari, duri, spaccati come roccia viva con altri lucidi e perfetti, una scultura originale che può essere utilizzata anche come panchina. La seconda opera, "Ancestrale" di Simone Mocenni Beck, è un blocco di porfido irregolare che porta in sé tracce musicali del passato, visto che l'artista, originario di Milano, è anche un poeta e un musicista. Analogamente sorprendente è "Unione" di Fabrizio Dieci, artista genovese, che ha tracciato una finestra aperta sulla vallata, nella quale scorre l'acqua come in un lavabo.

Riprese a cura dell'Ufficio Stampa -