Le prime notizie parlano di circa 400 persone da soccorrere e portare in salvo presso il centro di raccolta che si trova a Brescello. Si tratta in molti casi di famiglie che abitano nelle tante case isolate che caratterizzano quel tratto della pianura padana e che sono state sorprese dall’innalzamento delle acque. Le immagini che si stanno diffondendo sui media sono molto eloquenti sulla portata dell’evento. Il contingente trentino, in viaggio verso Brescello, è composto da un coordinatore e tre operatori, dotati di un semirimorchio con mezzo anfibio Hägglunds per trasporto persone (16 unità) e una vettura di supporto. La richiesta di intervento è arrivata alla sala operativa di Trento in tarda mattinata. Dopo una verifica delle disponibilità con i contingenti di Protezione civile delle regioni, di cui il Trentino ha il coordinamento, è stato deciso l’intervento diretto del personale e dei mezzi trentini. L’intervento è coordinato dal Servizio Prevenzione rischi della Provincia autonoma di Trento, che segue costantemente l’evolversi della situazione. Il maltempo di queste ore ha messo in difficoltà la popolazione di diversi centri. Le notizie che si stanno diffondendo descrivono Brescello come particolarmente colpito.
Con un mezzo anfibio e 4 uomini
A Brescello la Protezione civile del Trentino
Questa volta la missione è portare soccorso alle persone che stanno subendo l’esondazione del fiume Enza a Lentigione, frazione che si trova a sud ovest del comune di Brescello, in provincia di Reggio Emilia. E la Protezione civile del Trentino, ancora una volta, non ha fatto mancare il suo aiuto. Ha risposto alla richiesta di supporto del Dipartimento nazionale e, su indicazione del presidente Ugo Rossi e dell’assessore Tiziano Mellarini, ha inviato in Emilia Romagna un mezzo anfibio e quattro persone di equipaggio. La missione durerà qualche giorno, fino a che l’emergenza non sarà terminata. Nel frattempo sul posto sta operando il personale del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco con l’ausilio di elicotteri.