
Dopo la presentazione alla Festa del Cinema di Roma, il documentario "Oltre il confine. Le immagini di Mimmo e Francesco Jodice" andrà in onda, in prima tv, su Sky Arte a novembre, seguiranno poi una serie di proiezioni-evento.
Il regista Matteo Parisini ha voluto approfondire il tema del passaggio generazionale nell’arte. Nel film, la fotografia diventa non solo linguaggio espressivo, ma anche terreno di dialogo e confronto tra due figure straordinarie della cultura italiana: un padre e un figlio, Mimmo e Francesco Jodice. Il film è prodotto da Jump Cut, casa di produzione indipendente fondata a Trento nel 2011, impegnata nel cinema d’autore e dedita alla sperimentazione tra forme, linguaggi e stili.
"E' motivo di grande orgoglio per il Trentino la presenza di quest'opera, sostenuta da Trentino Film Commission, alla Festa del Cinema di Roma - commenta l'assessore provinciale all’istruzione, cultura, per i giovani e per le pari opportunità Francesca Gerosa -. 'Oltre il confine' è una produzione importante, che affronta un tema delicato, quello del dialogo fra generazioni, con profondità e sensibilità, il tutto attraverso il linguaggio universale della fotografia e del cinema. Un risultato che conferma la vitalità delle produzioni legate al nostro territorio, la prova di quanto il Trentino sappia essere terreno fertile per un cinema di qualità, aperto al dialogo con le grandi realtà nazionali e internazionali, grazie anche all'eccellente lavoro della nostra Film Commission".
Sinossi
Accade a volte che il mestiere scorra da padre a figlio come un fiume antico. Ma di rado entrambe le rive brillano della stessa luce. Per la prima volta, Mimmo e Francesco si incontrano in un dialogo aperto sulla vita, sull’arte e sul mistero di un tempo in profonda trasformazione. Insieme ci invitano a osservare la realtà da un varco inatteso, oltre la soglia del visibile. Mimmo, tra i grandi maestri della fotografia italiana, è stato pioniere instancabile sin dagli anni Sessanta e ha portato la fotografia italiana a conquistare un posto nella scena internazionale. Francesco volge lo sguardo al paesaggio sociale contemporaneo e alle sue metamorfosi, intrecciando arte e antropologia urbana in una poetica capace di restituire all’uomo il riflesso delle sue città. Come due viaggiatori di millenni lontani, salpano affidati soltanto alla sottile linea dell’orizzonte, un viaggio dove l’essenza è l’andare, e lo sguardo diventa bussola per attraversare il mondo che cambia.
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