
La priorità, aggiunge il vicepresidente Spinelli nel messaggio rivolto a datori di lavoro e lavoratori, è dunque la tutela degli operatori, prima di tutto coloro che sono impegnati nelle lavorazioni più a rischio, specie all’aperto. Spinelli si richiama direttamente alle misure di prevenzione contenute nelle Linee di indirizzo e in particolare alle schede di autovalutazione, che consentono di analizzare il rischio settore per settore e di adottare le relative soluzioni.
“Per il lavoro nel settore agricolo e florovivaistico - precisa il vicepresidente nella lettera -, nei cantieri edili ed affini nonché nelle cave e nelle relative pertinenze esterne che è svolto essenzialmente all’aperto senza possibilità per i lavoratori di ripararsi dal sole e dalla calura nei momenti della giornata caratterizzati da un notevole innalzamento della temperatura, si raccomanda l’utilizzo delle schede di autovalutazione, contenute nelle stesse Linee guida. Le stesse schede riportano anche indicazioni specifiche per il settore della logistica”.
Spinelli ricorda infine che sono sempre a disposizione, per eventuali chiarimenti sul tema, l’Unità Operativa di Prevenzione salute e sicurezza negli ambienti di lavoro dell’Azienda Sanitaria, nonché l’Ufficio Ispettivo del lavoro della Provincia. Nella lettera c’è inoltre un richiamo all’iniziativa di INAIL, che nell’ambito del progetto worklimate (Inail-CNR), ha reso disponibile le mappe nazionali di previsione del rischio di esposizione al caldo, al fine di contenere il rischio di esposizione dei lavoratori.
Caldo sul luogo di lavoro, le misure di prevenzione
Oltre alle misure generali di prevenzione e precauzione da adottare in caso di alte temperature sui luoghi di lavoro e attività fisiche gravose, che di seguito si riepilogano, si raccomanda di usare le schede contenute nelle Linee di indirizzo per la protezione dei lavoratori dal calore e dalla radiazione solare (il testo è scaricabile a questo link ), che offrono schede di autovalutazione puntuale.
Le misure di prevenzione:
- informare circa i fattori predisponenti ad aumentare il rischio, quali età, genere, obesità, assunzione di alcool o caffeina, utilizzo di farmaci e condizioni personali di salute, come cardiopatie)
- disporre di acqua fresca nelle vicinanze del posto di lavoro
- bere in abbondanza (almeno mezzo litro ogni ora) e frequentemente (almeno ogni 15 minuti)
- programmare in funzione del clima e della pesantezza del lavoro svolto frequenti periodi di pausa per riposare e assumere bevande in luoghi adeguati (aree appositamente dedicate o ripari)
- variare l’orario di lavoro per sfruttare le ore meno calde, programmando i lavori più pesanti nelle ore più fresche
- prevedere per i nuovi addetti e per quelli che sono stati lontani per più di una settimana un periodo di acclimatamento tramite pause più frequenti e incrementi graduali del carico di lavoro
- prevedere un controllo periodico per i lavoratori esposti al rischio di stress da calore aggravato dall’uso di indumenti protettivi
- prevedere l’uso di indumenti leggeri e traspiranti (per i lavoratori esposti al sole adottare l’uso di indumenti di colore chiaro e del copricapo evitando di esporre la pelle direttamente ai raggi solari).