“Con questo intervento - ha quindi aggiunto Fugatti - completiamo un tassello fondamentale del progetto complessivo per la riqualificazione dell’intera area e lo sviluppo economico e turistico in chiave di sostenibilità. Inizialmente sembrava impossibile trovare un accordo su un’ipotesi progettuale, ma in questi ultimi anni vi è stata una forte sinergia tra le istituzioni e gli enti interessati. La stessa collaborazione è attualmente riscontrabile per un’altra opera determinante, che è il collegamento funiviario San Martino–Passo Rolle, ormai in fase di esecuzione. Oggi dimostriamo che quando c’è la volontà di portare a termine le opere per il territorio i risultati si riescono a raggiungere”.
Per il sindaco Depaoli, la lunga gestazione dell’opera è stata necessaria “vista la delicatezza dei luoghi in cui sono avvenuti i lavori”. “Se pensiamo al 2014, quando il passo è rimasto chiuso per oltre 70 giorni per pericolo valanghe, dobbiamo dire che questa era un’opera davvero molto attesa. La messa in sicurezza era il fattore principale, dati i pericoli passati. Ora siamo arrivati all’epilogo di un’opera importante che quest’inverno permetterà di raggiungere Passo Rolle in tutta sicurezza. Un primo passo verso il rilancio dell’area, a cui poi si aggiungerà l’atteso collegamento funiviario San Martino–Passo Rolle”, ha poi specificato.
“Oggi abbiamo scritto un piccolo pezzo di storia per il Primiero: la nuova strada porta un beneficio significativo dal punto di vista della sicurezza e nella direzione di risolvere l’annoso problema della viabilità invernale. La soddisfazione della comunità è ampia e dobbiamo riconoscere un ringraziamento all’intera amministrazione provinciale che ha creduto in quest’opera di collegamento tra il Primiero e la Val di Fiemme”, ha invece detto il presidente della Comunità di Primiero, Rattin.
L’opera S-780 “per il riordino viabilistico della S.S. 50 del Grappa e del passo Rolle”, nel tratto tra Primiero e le valli di Fassa e Fiemme, si poneva l’obiettivo di mettere in sicurezza un’area soggetta a rischio valanghe. Il nuovo tracciato, lungo circa 1,5 chilometri, collega la Ss50 al chilometro 94+280 con località “Acqua Benedetta”, al chilometro 92+630. Elemento principale dell’intervento è il Ponte Busabella, una struttura in acciaio corten a campata unica di 35 metri. L’opera comprende sottopassi faunistici, nuovi canali di captazione del torrente Cismon, riordino del parcheggio e nuove piazzole per il trasporto pubblico.
Particolare attenzione è stata data all’inserimento paesaggistico e alla naturalizzazione, data la collocazione nel Parco Paneveggio-Pale di San Martino, nonché al superamento delle interferenze per i sottoservizi presenti (linee elettriche e telefoniche, acquedotto, condotte idriche per l’innevamento delle piste). Analoga cura è stata posta anche per la tutela per gli aspetti archeologici. Nel corso del cantiere sono stati rinvenuti frammenti di probabile età protostorica, per i quali è stata condotta un’accurata attività di verifica, classificazione e attenta rimozione, sotto la supervisione della Soprintendenza provinciale.
Ora i lavori proseguiranno con gli interventi di rinaturalizzazione del tracciato esistente del vecchio sedime e la demolizione del corpo stradale dismesso.
Il progetto dell’opera S-780 è stato curato da Nicola Simoni, ingegnere del Servizio Opere Stradali della Provincia Autonoma di Trento, con il supporto di tecnici interni ed esterni per gli aspetti tecnici e ambientali. Direzione dei lavori affidata a Franco Moar, con la collaborazione di Claudio Decarli, Daniele Amoroso e Nicole Fontana. Il coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione è Luigi Rattin, incaricato anche dell’assistenza quotidiana in cantiere.
L’appalto è stato aggiudicato alla Cooperativa Lagorai per un importo di circa 4,16 milioni di euro, mentre il finanziamento complessivo dell’opera, comprensivo di somme a disposizione per imprevisti e altri oneri, ammonta a 6,3 milioni di euro.
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(lb)




