
L’assessore Tonina ha sottolineato come la professione infermieristica sia oggi più che mai protagonista delle politiche sanitarie, soprattutto nel contesto della sanità territoriale e nella realizzazione delle Case della comunità. Per questo motivo, “l’Amministrazione provinciale - in stretto raccordo con l’Ordine - è impegnata a costruire un sistema che valorizzi le competenze e metta al centro il benessere dei professionisti sanitari. Dobbiamo garantire sicurezza, condizioni dignitose ed eque, perché chi protegge la salute degli altri deve sentirsi protetto a sua volta”. Tonina ha ricordato alcune misure già avviate in collaborazione con Apss, volte a rafforzare i controlli e la presenza di presidi di tutela nei contesti più a rischio.
Fondamentale, secondo l’assessore Tonina, sarà continuare a lavorare sul rafforzamento della formazione avanzata, ma anche sulla gratificazione: “Abbiamo definito il profilo dell’infermiere di comunità, introdotto la figura del direttore assistenziale e avviato percorsi di formazione avanzata. Ora dobbiamo consolidare e ampliare questi strumenti”. L’esponente della Giunta ha quindi annunciato l’impegno a stanziare ulteriori risorse per il personale del comparto in occasione dell’assestamento di bilancio, che approderà in Consiglio a luglio: “Non possiamo limitarci ai ringraziamenti. Dobbiamo dimostrare con i fatti che riconosciamo il ruolo strategico degli infermieri, anche attraverso strumenti concreti e stanziamenti adeguati. Così favoriamo l’avvicinamento di nuovi giovani alla professione. Serve nuova linfa”.
Il presidente dell’Ordine, Daniel Pedrotti ha sottolineato come “la salute non si improvvisa, si costruisce”. E si costruisce insieme, con i cittadini, le istituzioni, le altre professioni sanitarie e i decisori politici. “In questa direzione - ha detto il presidente -, gli infermieri sono centrali per il futuro della salute e dell’assistenza, soprattutto in una società che invecchia e ha sempre più bisogno di cura, presenza e umanità. E’ fondamentale rimettere al centro la cura: chi la riceve e chi la garantisce. Perché la vera innovazione è quella che tiene insieme la persona, la famiglia e la comunità. La parola chiave è innovazione. Innovazione per rendere la professione infermieristica sempre più attrattiva e per contribuire ad un sistema salute efficace, efficiente e sostenibile. Serve una nuova visione. In che modo? Promuovendo il benessere degli infermieri, investendo nella formazione universitaria e continua, valorizzando concretamente la professione attraverso l’attivazione di percorsi di carriera chiari e motivanti, con prospettive di remunerazione progressivamente crescenti, basate sul merito e sul riconoscimento della responsabilità. Solo così possiamo trattenere i talenti e attrarre le nuove generazioni. Occorre, inoltre, innovare profondamente i modelli organizzativi e assistenziali, puntando su prossimità, digitalizzazione, prevenzione e interprofessionalità. E’ necessario valorizzare al massimo le potenzialità delle professioni sanitarie, anche ridisegnando nuovi perimetri di azione ad elevata autonomia professionale. Un altro aspetto centrale è il coinvolgimento reale nei processi decisionali. Dobbiamo e vogliamo essere protagonisti, perché le soluzioni migliori nascono dal dialogo”.