Venerdì, 20 Gennaio 2023 - 15:03 Comunicato 141

Nel 2022 cresciuti i volumi di attività dell'Unità operativa multizonale di urologia
Chirurgia urologica, dal 20 gennaio interventi a Tione

Oggi anche nell’ospedale di Tione si potranno realizzare interventi chirurgici urologici. Si tratta di un ulteriore importante passo nella realizzazione dell’ospedale policentrico, l’articolata rete di prossimità che garantisce qualità ed efficienza delle cure prestate alla popolazione nel quadro di una reale integrazione ospedale-territorio e di rete ospedaliera. Il nuovo presidio di urologia di Tione si aggiunge infatti alle sedi già operative di Trento (Santa Chiara e Villa Igea), Rovereto, Arco e Borgo e a quella di recente attivata dell’ospedale di Cavalese. A beneficiarne saranno soprattutto cittadini e pazienti delle Giudicarie che, evitando spostamenti, potranno usufruire dei medesimi servizi senza rinunciare ai consueti standard di qualità. Una strategia virtuosa, con immediati riflessi sull’attività: i dati del 2022 certificano per l'Unità operativa multizonale di urologia una decisa crescita, sia per l’attività specialistica di chirurgia urologica sia per quella ambulatoriale.
Sala operatoria - ospedale di Tione [ @UfficioComunicazioneApss]

«La partenza della chirurgia urologica all’ospedale di Tione – sottolinea l’assessore alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia Stefania Segnana – rappresenta un importante tassello nella realizzazione di un ospedale policentrico che mira a garantire un'efficace integrazione tra ospedale e territorio. Si prosegue così nell’impegno di avvicinare la sanità a tutti i cittadini e di valorizzare e potenziare l’ospedale di Tione e al contempo l’efficienza del sistema sanitario nel suo complesso in un progetto di ospedale diffuso e di sanità integrata e complementare dove, grazie alla collaborazione fra le varie unità operative, si valorizzano al meglio le professionalità mediche, le risorse e le strutture del servizio sanitario provinciale».

«L’ampliamento dell’offerta di prestazioni chirurgiche all’ospedale di Tione rientra nel più generale piano di indirizzo per potenziare questa realtà ospedaliera espresso dalla Giunta provinciale – ha spiegato Antonio Ferro, direttore generale dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari – e risponde anche a obiettivi di valorizzazione delle competenze professionali e di collaborazione tra professionisti delle varie unità operative oltre a offrire servizi di prossimità per la popolazione del territorio».

«Per quanto riguarda i dati di attività riferiti al 2022 da un confronto con l'anno precedente, l’aumento dell’attività di chirurgia urologica – afferma Tommaso Cai, direttore facente funzioni dell’unità operativa multizonale di urologia – rivela una tendenza che riguarda un po’ tutte le sedi: all’ospedale Santa Chiara gli interventi sono passati dai 1.130 del 2021 ai 1.293 del 2022, a Villa Igea da 706 a 713, a Rovereto, da 414 a 673. Questo aumento ha interessato sia interventi di chirurgia maggiore oncologici sia interventi per la patologia benigna, con un andamento che presenta un trend in diminuzioni per le liste d’attesa».

«Nel 2022 è stato eseguito anche il più alto numero di interventi chirurgici urologici con l’utilizzo robot – afferma Lorenzo Luciani responsabile della struttura semplice dipartimentale di chirurgia robotica –. L'attività è passata da 164 operazioni nel 2021 a 176 dello scorso anno, attività che paragonata ai volumi di pre-pandemia, che si attestavano su 156 operazioni all’anno, dimostra che non solo vi è stato un recupero sulle liste ma si è anche aumentata l’attività con un beneficio sulla mobilità extraprovinciale».

Un altro dato significativo che si aggiunge a quelli già citati riguarda l'aumento delle cistectomie radicali passate dalle 13 del 2021 alle 25 eseguite nel 2022, incremento che ha permesso all’unità di oltrepassare la soglia di attività prevista da Agenas. In crescita anche la curva dell’attività ambulatoriale, passata da 8.466 a 9.098 a Trento e da 3.528 a 3.792 a Rovereto.

«Credo che la cosa più importante sia stata cercare di creare il gruppo – riprende Cai – e formare uno spirito di squadra; c'è sicuramente ancora molto da fare sia a livello puramente organizzativo sia di rapporti e relazioni ma grazie al supporto di tutti i colleghi, del personale infermieristico, dei colleghi degli altri reparti e servizi, come ad esempio anestesia e rianimazione e chirurgia, possiamo portare un contributo alla nostra unità operativa e lavorare in linea con la mission di Apss».

(al.to)

(rc)


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