Giovedì, 04 Giugno 2020 - 17:43 Comunicato 1221

In occasione della Giornata Mondiale dell'Ambiente
Il MUSE presenta la performance artistica "Underwater Club. Fauna e oceani del 2020"

Venerdì 5 giugno, ore 18, in diretta dal MUSE - Museo delle Scienze

Ogni anno tra i 5 e i 13 milioni di tonnellate di plastica finiscono negli oceani e nei mari di tutto il mondo. Continuando così, entro il 2050 ci sarà, in peso, più plastica che pesce negli oceani. Un problema di interesse planetario che venerdì 5 giugno, in occasione della Giornata Mondiale dell'Ambiente, il MUSE - Museo delle Scienze affronterà attraverso un'inedita performance artistica dal titolo "Underwater Club. Fauna e oceani del 2020".

L'originale live, che rientra nelle iniziative del progetto Life Beyond Plastic, sarà trasmesso alle 18 in diretta Facebook dal profilo del museo (@musetrento ) e prevede l'esibizione della dj e performer Mara Oscar Cassiani all'interno dell'installazione multimediale Nautilus, opera realizzata lo scorso febbraio da Valentina Furian nello spazio per le esposizioni temporanee del MUSE

Due giovani e affermate artiste, marchigiana la prima e veneziana la seconda, capaci di imporsi sulla scena internazionale attraverso i linguaggi visionari della musica elettronica e dell'arte contemporanea. Al MUSE, per la Giornata Internazionale dell'Ambiente, sancita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1972, proporranno una performance immersiva, preceduta dalla video-intervista del direttore del MUSE Michele Lanzinger, che sottolinea il problema dell'inquinamento da plastica nei mari e esplicita le complesse interazioni fra Umanità, Cultura e Natura.

L'idea è quella di un viaggio distopico tra le profondità marine: la consolle di Mara Oscar Cassiani sarà montata al centro di Nautilus. L'opera, che prende il nome del leggendario sottomarino guidato dal capitano Nemo in “Ventimila leghe sotto i mari” di Jules Verne, è l'ambientazione ideale per sollevare un'urgenza planetaria: un mondo subacqueo, realizzato grazie alla plastica riciclata raccolta dai bambini delle scuole trentine, in cui l’organismo vivente si trova a convivere con materia plastica inorganica. 

"Dai primi di Marzo abbiamo ospitato una installazione di arte contemporanea, Nautilus di Valentina Furian, che per ovvi motivi, non è  stata visitata come avrebbe meritato. Oggi, in occasione della giornata mondiale dell’ambiente, sancita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1972, assisteremo ad una performance musicale di Mara Oscar Cassiani, proprio dentro Nautilus, per riflettere insieme su un problema che ci coinvolge tutti. Dall’età della pietra, all’età dell’acciaio, le epoche della storia dell’umanità vengono delineate dai ritrovamenti del materiale primario per la fabbricazione. La nostra epoca potrebbe essere chiamata l’età della plastica. Sicuramente il suo uso ha portato dei vantaggi, ma i lunghissimi tempi di decomposizione e il forte impatto sugli organismi marini rendono la presenza di plastica nei corpi d’acqua un’urgenza planetaria. L’obiettivo numero 12 dell’Agenda 2030 “Consumo e produzione responsabili” fa capire quanto questo tema sia centrale per la costruzione del benessere di una società nel rispetto dei sistemi naturali. Ci piace pensare la relazione tra arte contemporanea e scienza come un ulteriore stimolo per comunicare un’emergenza globale. Nuove letture, nuovi punti di vista diventano così gli ingredienti di un tentativo di ricercare e perseguire un diverso approccio verso un futuro desiderabile", sottolinea il direttore del MUSE Michele Lanzinger.

Il progetto Life Beyond Plastic

Promosso da Istituto Oikos, organizzazione non-profit impegnata nella tutela della biodiversità e per la diffusione di modelli di vita più sostenibili, e cofinanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) in collaborazione con Novamont e Levico Acque, il progetto Life Beyond Plastic, in linea con l’Obiettivo 14 dell’Agenda 2030 “La vita sott’acqua”, nasce per coinvolgere e sensibilizzare la cittadinanza in merito al problema dell’inquinamento da plastica. 

Il MUSE e i Water Museums

Dal 2019 il MUSE fa parte dei «Water Museums» del mondo (Wamu-Net), la rete di istituzioni museali chiamate a promuovere e supportare nuove visioni e approcci relativi a usi idrici più sostenibili in linea con le attività delle Nazioni unite per lo sviluppo sostenibile e le attività Unesco-Ihp (Programma idrologico internazionale). Un network globale - che attualmente riunisce una cinquantina di enti da 28 Paesi diversi - nato per far emergere una nuova civiltà idrica, attuando azioni urgenti per riparare il nostro rapporto deteriorato tra umanità e acqua, elemento che è fonte primaria della vita.

Le artiste 

MARA OSCAR CASSIANI

È un'artista italiana che lavora nell'ambito della performance, della coreografia e media digitali. La sua ricerca è incentrata nella creazione di un'iconografia contemporanea in cui nuovi linguaggi e rituali vengono mutuati dal mondo di Internet, dalla brutalità del capitalismo e la società del Desiderio. Il rapporto che intrattiene col pubblico, in una dimensione espansa - sia live che mediata - viene esplorato proprio attraverso questi
immaginari visivi, sollecitando la sua consapevolezza della discontinuità tra media
streaming e la coscienza degli utenti. Attiva sia in Italia che all’estero, nel 2019 viene insignita del premio Digital Award di Roma Europa Festival; nel 2012 Premio Special Arte Laguna Venezia per la performance UNO su UNO. Nel 2016 ha preso parte alla 16a Quadriennale d'Arte a Roma. Tra i suoi lavori recenti: SpiritXRoma (2019, RomaEuropa), Spirit (2017, Santarcangelo), Airmax (2016-2019), WifiSpirit (Xing, Bologna 2016), Ed3n Temple (2016, Centrale Fies, Dro), The Sky was Pink (2016, Santarcangelo Festival internazionale dei teatri), Fear Not The Dark, collab. with Markus Ohrn (2016, Kunstenfestivaldearts, Brussels), Justice (2015), You can (not) Advance (2015), MMXIV Iconography (2014), Trashx$$$ (2012), UNO su UNO (2011-2012)

VALENTINA FURIAN

È un’artista visiva, si occupa principalmente di immagine in movimento. Nel 2020 inaugura un’istallazione site-specific al MUSE, Museo delle Scienze di Trento. Nel 2019 presenta il suo lavoro video al MAXXI, Roma e nello stesso anno è artist-in-residence a Mumbai presso ArtOxygen in collaborazione con Istituto Italiano di Cultura a Mumbai e presenta uno screening a Sunaparanta Center of Contemporary Art a Goa. Sempre nel 2019 il suo lavoro è stato presentato alla mostra collettiva Immersione Libera progettata da Galleria Continua con Marina Nissim e nel 2018 è stato selezionato da Lorenzo Balbi per la mostra generazionale di artisti nati negli anni 80' That’s IT! al Museo MAMbo di Bologna e ha collaborato con Case Chiuse per il progetto di video rassegne Straight-Up curato da Paola Clerico. Ha lavorato in spazi istituzionali e sperimentali quali: Sunaparanta Center for Contemporary Art (Goa, IN), Method Gallery, ArtOxygen (Mumbai, IN), MAXXI, (Roma), MUSE (Trento), MAMbo (Bologna), BACO, The Blank Contemporary Art (Bergamo), Musei Civici Bassano del Grappa (Vicenza), CareOf, ViaFarini, Dimora Artica, Galleria Pelagica (Milano), Fondazione Bevilacqua la Masa (Venezia), GalerieSAM83 (CZ).

In collaborazione con Novamont e Levico Acque. Con il supporto tecnico di Poligomma, Romei RePlastic, Repla, GPlast

(cv)


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