Fortunato Depero riletto con Gianfranco Maraniello e Stefan Sagmeister

Continua la passeggiata nella vita di Fortunato Depero; più ci si addentra nel merito di alcuni aspetti cardine del suo pensiero, più si trova riscontro con personalità, altrettanto speciali, che si sono prestate al confronto con la figura di questo poliedrico artista.

Depero e l’umanizzazione dei valori futuristi

Cosa ha reso Fortunato Depero l’artista e il teorico di fama internazionale che oggi conosciamo, il personaggio che ha segnato la storia del Novecento?
Alla domanda risponde Gianfranco Maraniello, direttore del MART – Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto: “Fortunato Depero partecipa all’innovazione linguistica dei futuristi, ma è quello che più degli altri ha compreso e costruito la modernità guardando sensibilmente a ogni espressione della vita”.
Depero pensa che l’arte debba investire tutte le sfere dell’immaginario, incluso l’uomo, non ideale ma reale. Il suo impegno non solo teorico verso il Movimento, a cui grande contributo ha dato, si espande e guarda alla concretezza del quotidiano per progettare il futuro attraverso l’arte, l’architettura-scultura, le arti applicate, il teatro e la grafica.
Una delle chiavi, per Maraniello, per comprendere profondamente il genio/uomo Depero e la missione di cui si sentiva investito, sta in una una lettera del 2008, dell’artista Ugo Nespolo, pubblicata come prefazione al catalogo della mostra “Depero Futurista. Grafica e Pubblicità” a cura di Maurizio Scudiero. Nespolo confermava infatti il legame fra Arte e Vita: “Una serie di ragioni perfettamente spiegabili hanno relegato l’arte in un ambito del tutto opzionale rispetto al resto del mondo. Sicuramente il sistema ha travalicato e dimenticato le istanze proposte dalle Avanguardie Storiche ed in particolare le radicali teorizzazioni che i futuristi avevano avanzato. Basti pensare al Manifesto Ricostruzione futurista dell’Universo del 1915 che propugnava l’idea di coniugare Arte & Vita e che quindi introduce di fatto l’Arte nella Vita...”

La grafica come strumento di comunicazione universale

Quale è stato il passaggio rivoluzionario di Fortunato Depero a seguito della stesura con Giacomo Balla del Manifesto Ricostruzione futurista dell’Universo?
Dedicarsi alla grafica come mezzo di comunicazione del pensiero futurista ed arrivare attraverso la pubblicità, la cartellonistica, le copertine di riviste a larga diffusione e pubblicazioni di libri direttamente nella vita delle persone. Probabilmente Fortunato Depero è stato nel modo più ingenuo e spontaneo il più grande esperto di comunicazione di massa del tempo.
La grafica, strumento di incredibile utilità divulgativa, fu un esempio di creatività applicata e di attività che rese famoso Depero anche oltreoceano; l'artista infatti lavorò per le testate giornalistiche più importanti e grazie ad essa ancora oggi viene considerato il padre ispiratore della grafica contemporanea.
Fortunato Depero con il suo lavoro ha aperto una questione molto importante: quale sia e come si sviluppi il rapporto tra arte e grafica, e come queste abbiano dialogato nel corso del Novecento fino ai giorni nostri.
Tema di grande attualità che la stessa Casa d’Arte Futurista Depero a Rovereto sta trattando in questi mesi con la mostra “In Font We Trust” a cura di Nicoletta Boschiero e Duccio Dogheria, visitabile fino al 28 gennaio 2018. Nelle sale del museo fondato dal creatore del "Libro Imbullonato" - opera grafica di Depero talmente sperimentale e rivoluzionaria da assomigliare ad un oggetto scultoreo – la mostra offre un affascinante viaggio nel mondo dell'arte e della tipografia attraverso le Collezioni del Mart e dell'Archivio del ’900.
Un percorso intermediale tra opere, manifesti, editoria sperimentale e documenti d’archivio, che esplora il complesso rapporto tra arte e tipografia nel XX secolo a partire dalle sperimentazioni promosse da Filippo Tommaso Marinetti, passando attraverso il Dada e le Avanguardie Russe fino ad arrivare ai giorni nostri, grazie al coinvolgimento diretto dello studio grafico AG Fronzoni e Leonardo Sonnoli, quest’ultimo, presidente dal 2003 dell’AGI (Alliance Graphique Internationale) e vincitore nel 2011 insieme a Paolo Tassinari del Compasso d'Oro per il design della comunicazione. La mostra offre un alternarsi di opere d’arte e progetti grafici in cui chiaro è il rimando l’uno all’altra. 

 Intervista a Stefan Sagmeister

L'indagine su Depero si spinge però oltre e porta ad approfondire il discorso con uno tra i più famosi e stimati graphic designer al mondo, Stefan Sagmeister fondatore dello studio Sagmeister & Walsh. Creativo a tutto tondo, di origine austriaca ma di adozione newyorkese, sta decretando gusti e costumi di questi ultimi anni collaborando a pieno titolo nel mondo della musica (Lou Reed, Rolling Stones, Talking Heads, David Byrne, per citarne alcuni), con istituzioni museali (MoMA, Guggenheim Museum, MoCA di Los Angeles…), con aziende internazionali (BMW, Pepsi, Milly, Lobmeyr..), riviste (New York Times…), e ancora campagne pubblicitarie, progetti trasversali, fino alla realizzazione di un documentario The Happy Film, premiato al Tribeca Film Festival.
Stefan Sagmeister risponde con rapidità alle domande inviate, dichiarando di aver ricevuto da poco una ristampa del "Libro Imbullonato", non nascondendo l’entusiasmo. Sarà per una serie di felici coincidenze, per la stima che anche i nuovi professionisti, trend setter della grafica mondiale, portano verso Fortunato Depero, che il terzo capitolo della rubrica "Ritratti" si chiude con una grande testimonianza.
Questa l'intervista:

Che cosa ne pensa del rapporto arte e graphic design lungo la storia del XX Secolo?
"La definizione che preferisco arriva dall’artista Donald Judd: il design deve funzionare l’arte no. Ci sono certamente stati lungo il Novecento alcuni periodi in cui le due sono state particolarmente vicine (a Vienna nel 1900, in Italia durante il Futurismo e in Germania con il Bauhaus, e più avanti con la Pop Art negli Stati Uniti) mentre in altri momenti sono state molto lontane".
Ci sono diverse similitudini tra Lei e Fortunato Depero: Lei è austriaco e si è trasferito a New York dove vive e lavora. Depero ha vissuto quasi tutta la sua vita in Trentino, quasi ai confini con l’Austria e viaggiò per lunghi periodi a New York dove lavorò con successo. Depero visse perseguendo un obiettivo molto preciso: progettare la vita quotidiana seguendo le regole del Futurismo e la grafica fu uno degli strumenti più efficaci. I progetti diSagmeister spaziano dalla grafica, al design industriale, agli allestimenti museali, alle copertine dei dischi. Comunicare con le persone, influenzare i loro gusti e le loro scelte: sente una responsabilità sociale in merito? Crede che il suo lavoro possa contribuire a migliorare il mondo in cui viviamo?
"Si, credo che il miglior design possa aiutare e allietare le persone. Alle volte, quando i risultati sono veramente eccellenti può fare entrambi ma accade veramente di rado. Io porto il massimo rispetto verso qualsiasi progetto e designer in grado di creare questo effetto e soprattutto se su larga scala, se coinvolge molte persone".
Partendo dal presupposto che l’arte è il riflesso del presente e proiezione del futuro, credo che anche Lei debba avere una comprensione profonda della nostra storia contemporanea per decodificarla e trasferirla nel lavoro, quindi, qual è il punto di partenza del processo creativo quando progetta qualcosa?
"Non mi circondo di nessun’opera d’arte quando inizio a pensare a un progetto, non voglio esserne influenzato ma di sicuro devo essere molto vigile sulla storia del design e dell’arte, il trucco è di tenere tutto in considerazione e trovare sempre nuove e inaspettate connessioni fra i vari punti di riferimento che ci accompagnano ogni giorno". 

Giovanna Felluga

RINGRAZIAMENTI
Oltre a tutte le persone citate nell’articolo si ringraziano in particolar modo per l’aiuto nel reperimento delle fonti:
Reanne Leuning di Advantage Austria
Samantha Punis di AtemporaryStudio

BIBLIOGRAFIA
Depero Futurista. Grafica & Pubblicità, a cura di Maurizio Scudiero. Editrice La Grafica, 2008

-----------------

Galleria fotografica