Sabato, 18 Marzo 2017 - 13:11 Comunicato 591

Da Borgo Valsugana alle donne di tutto il mondo
Si è concluso “Oltre le scollature”, primo convegno dei musei della donna

Da Borgo Valsugana alle donne di tutto il mondo. Venerdì 17 marzo sul palco dell'auditorium del polo scolastico, nell'ambito di “Oltre le scollature”, primo convegno dei musei della donna, nazionali e dell'Euregio, si sono alternate 20 relatrici tutte accomunate dal desiderio di raccontare la realtà femminile e cambiare qualche comportamento e stereotipo. La mattina di oggi, è stata invece dedicata al workshop “Oltre le scollature... dentro la rete”. Due giornate ricche di spunti e di stimoli per far crescere la consapevolezza femminile e il ruolo dei musei dedicati alle donne.
[ Alessandro Lusa]

Tra loro Annalisa Cicerchia che ha aperto la mattinata descrivendo la donna e la società dal 1926 fino ai giorni nostri, con le relative trasformazioni. Le speranze medie di vita sono aumentate oltre agli 85 anni, sono stati ottenuti diritti importanti come il divorzio e l'aborto, l'accesso e il miglioramento dell'istruzione (nel 1970 le donne laureate erano meno del 10% del totale) e la pratica di professioni un tempo esclusiva o quasi degli uomini con le proporzioni in alcuni campi addirittura ribaltate. Allo stesso tempo è cambiata pure la società: il numero dei figli è diminuito da una media di 3,6 a 1,35 e pure la dimensione della famiglia si è assottigliata da 4,2 componenti a 2,3. Humera Hameed, mediatrice interculturale delle donne pakistane ha portato la sua esperienza di come le donne originarie del Pakistan si stiano integrando a Bolzano grazie a corsi di ricamo, cucito e uncinetto che hanno avuto anche l'opportunità di insegnare la lingua italiana alle donne, mostrando la loro volontà e la forza di integrarsi. Di forza ha parlato anche Sabina Baral (Fondazione Centro Culturale Valdese) descrivendo le donne valdesi. Cristina Da Milano (presidente Ecom) ha riportato le politiche di genere adottate dall'Unione Europea e descritto il progetto “She Culture”. Mariangela Franch (docente dell'università di Trento) ha parlato di imprenditorialità femminile, fenomeno piuttosto nuovo nel panorama ma in crescita in particolare nei settori di agricoltura, commercio e turismo e come questo tipo di imprenditorialità abbia tratti caratteristici piuttosto distanti da quelli maschili, ma non per questo migliori o peggiori.

Toccante il racconto di Daniela Perco (Museo etnografico di Seravella, in provincia di Belluno) sulle Balie da latte. Una figura rilevante nei primi anni dell'800 e poi scomparsa dopo la seconda guerra mondiale con l'introduzione del latte in polvere. Donatella Conzatti e Chiara Avanzo hanno discusso sulle parità di genere in politica concentrandosi sulla legge della doppia preferenza.  Giovanna Covi e Laura Onofri hanno posto l'accento su un linguaggio consapevole e come l'utilizzo errato della lingua italiana possa portare ad accentuare la violenza e gli stereotipi di genere, mentre Rossana di Fazio, fondatrice dell'Enciclopedia delle donne, ha spiegato come spesso i narratori della storia, della letteratura e dell'arte dimentichino costantemente le donne e il loro ruolo nei vari aspetti. Nadia Mazzardis ha sottolineato come la Disney abbia aspettato il 2013 per accorgersi che le donne possano salvarsi anche senza l'aiuto di un principe e come i giocattoli per le bambine e gli spot televisivi propongano un modello di donna lontano da quello reale.  Il cinema, come ha evidenziato Katia Malatesta di Religion Today Filmfestival, dà meno spazio alle donne dietro alla macchina da presa: le produttrici sono soltanto il 23% del totale, le registe il 7% e le direttrici della fotografia addirittura il 5%. I budget per i grandi film o le produzioni Blockbuster sono in mano ai colleghi maschi ma le donne, di verso, riescono a produrre grande cinema anche con cifre a volte di molto inferiori. Infine Stefania Pitscheider (direttrice del Frauenmuseum di Hittisau, in Austria) ha presentato la voglia di emancipazione femminile nel tempo spiegata dai ricami sulle tovaglie dove le donne rappresentavano desideri, aforismi, regole di vita, ma anche messaggi ironici e sovversivi e reinterpretazioni in chiave contemporanea.

Alla sera si è tenuto invece l'incontro con l'autrice e attivista Lorella Zanardo, esperta in media education, che ha fatto notare come spesso la televisione faccia disparità di genere anche attraverso l'uso della macchina da presa: riprendendo le donne con inquadrature dal basso verso l'alto e gli uomini con zoomate che si concentrano solo sui loro volti. Per questo sarebbe importante introdurre obbligatoriamente anche nelle nostre scuole corsi di media education, per sollecitare le giovani generazioni ad uno sguardo critico anche quando usufruiscono dei media quali televisione e web. Dopo un intermezzo musicale, a cura del Coro da Camera Trentino che ha colorato l'atmosfera sia con note delle più famose arie trentine che con i costumi tipici della donna di montagna, la serata è proseguita con l'incontro tra le giornaliste Maria Concetta Mattei (Rai), Marilena Guerra (Trentino TV) e Monica Terraneo (RTTR). È emersa l'importanza dell'impegno femminile per un giornalismo etico e per il racconto di storie positive e ispiranti (Maria Concetta Mattei) e, soprattutto per quanto riguarda le direttrici delle due emittenti locali, di un giornalismo sempre più attento a dar notizia di quanto accade in tutto il territorio trentino.

La mattina di sabato, ultimo giorno di convegno, è stata invece dedicata al workshop “Oltre le scollature... dentro la rete” condotto da Nadia Mazzardis e Astrid Schoenweger. Partecipanti al convegno e volontarie di “Se non ora quando”, suddivisi in gruppi di lavoro, hanno lavorato insieme con l’obiettivo di analizzare punti di forza e aree di debolezza delle proprie organizzazioni, utilizzando la rete di buone relazioni interpersonali, per aumentare la capacità di crescita e di attività sui territori. Nel pomeriggio la visita del Museo Tesino delle Stampe e dell’Ambulantato ha chiuso la ricca due giorni di confronti.

(gz)


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