Venerdì, 13 Gennaio 2017 Comunicato 54

Ingresso ridotto con il biglietto della Galleria Civica G. Segantini di Arco
“Segantini, ritorno alla natura”: il 17 e il 18 gennaio al cinema

Dopo essersi aggiudicato il Premio del pubblico della sezione arte al Biografilm Festival di Bologna 2016 e dopo l'anteprima avvenuta ad Arco lo scorso novembre, arriva nelle sale italiane il 17 e il 18 gennaio 2017 Segantini, ritorno alla natura, diretto da Francesco Fei, con Gioconda Segantini, Annie-Paule Quinsac, Franco Marrocco, Romano Turrini e con la partecipazione speciale di Filippo Timi.
Chi in questi giorni conserverà il biglietto d'ingresso alla Galleria Civica G. Segantini di Arco, dove è visibile una versione museale del film creata ad hoc per il MAG - Museo Alto Garda, potrà accedere a prezzo ridotto alla proiezione cinematografica del film, che in Trentino-Alto Adige è in programma al cinema Modena di Trento e al cinema Uci di Bolzano.
C'è tempo fino a domenica 15 gennaio 2017 per visitare la Galleria Civica G. Segantini di Arco (orario 10.00-18.00) con il progetto Segantini e Arco realizzato insieme al Mart di Rovereto, dopodiché lo spazio espositivo osserverà un periodo di chiusura stagionale fino alla riapertura prevista per il mese di marzo 2017.

Il docu-film Segantini, ritorno alla natura offre la possibilità di scoprire la storia singolare e straordinaria di Giovanni Segantini e della sua innata capacità di sentire la natura come fonte d’ispirazione artistica e spirituale guidandoci attraverso opere come La Ragazza che fa la calza della Kunsthaus di Zurigo, Le due madri, L’amore alla fonte della vita e L’Angelo della Vita della Galleria d’Arte Moderna di Milano, Mezzogiorno sulle Alpi e il celebre Trittico della Natura custodito a St. Moritz.
Nato ad Arco di Trento, di umili origini e con un tortuoso percorso di vita, Segantini riuscirà a diventare uno dei pittori più autentici dell’Ottocento italiano, pur spegnendosi ad appena 41 anni. Attraverso le strade, i borghi, le valli e i paesaggi alpini che segnarono l’opera e l’anima di un artista capace di colpire anche Vasilij Kandinskij (che confrontandolo con Rossetti e Böcklin, disse che Segantini, pur sembrando il più materiale dei tre, «adottò forme naturali definite, elaborate fin nei minimi particolari e (…) seppe creare figure astratte. Per questo, forse, è interiormente il meno materiale»), il documentario restituisce il ritratto di un uomo complesso, ricostruendo gli scenari della sua vita, mostrandone le opere, i colori e le scelte artistiche e interrogandosi su pensieri e ricordi di chi ha conosciuto e studiato a fondo il pittore trentino. L’interpretazione di Filipp o Timi, che dà voce e volto a Segantini in alcune ricostruzioni storiche realizzate appositamente per questo film, mostra l’intensità delle lettere autografe del pittore e del suo sentire. Tra gli interventi d’eccezione, anche quello della nipote Gioconda Segantini, di Annie-Paul Quinsac, massima esperta dell’arte segantiniana, di Franco Marrocco, direttore dell’Accademia di Brera e di Romano Turrini, storico di Arco.
Spiega il regista Francesco Fei: «Ho scoperto e amato fin da subito l’arte di Segantini visitando la Galleria d’Arte Moderna di Milano, perché possiede una sua personale e unica forza generatrice. Nei suoi dipinti si percepisce l’energia della natura nella sua più intima essenza e la presenza dell’uomo è colta nel confronto totalizzante con essa. Il suo messaggio è al tempo stesso classico ed estremamente contemporaneo. Anche la vita di Segantini possiede la medesima potenza, lo stesso fascino. Nato poverissimo, orfano a cinque anni, analfabeta, rinchiuso in un riformatorio a dieci, apolide per tutta la vita, riuscì, con la sua volontà e le sue capacità, a diventare uno dei pittori per importanti del simbolismo europeo. Inoltre con la sua compagna, Bice Bugatti, diede vita ad una storia bellissima d’amore; come si legge nel piccolo cimitero di Maloja, dove riposano per sempre insieme, “arte e amore vincono il tempo”. Segantini ha usato il paesaggio come base per una ricerca artistica fortemente simbolica e moderna, con risultati che lo elevano a livello mondiale. Non a caso all’estero è considerato come uno dei più grandi pittori simbolisti e artisti importanti come Kandinsky, Klimt e Klee hanno amato profondamente la sua arte».
Prodotto da Apnea Film e Diaviva, Segantini, ritorno alla natura è stato scritto a sei mani da Francesco Fei, Federica Masin e Roberta Bonazza. Preziosi per lo sviluppo del progetto la collaborazione con Sky Arte HD, la co-produzione della Provincia autonoma di Trento, del Comune di Arco e il supporto della Fondazione Lombardia Film Commission. L’opera è stata realizzata in collaborazione con MAG Museo Alto Garda, Comune di Milano, Palazzo Reale, Skira Editore, grazie a Cassa Rurale Alto Garda, Garda Trentino Azienda per il Turismo e Feba, in partnership con la Galleria d’arte moderna di Milano, Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma, Pinacoteca di Brera Milano, Gallerie Maspes Milano e con il patrocinio dell’Accademia di Brera di Milano.
Il film fa parte della stagione della Grande Arte al Cinema ed è distribuito da Nexo Digital in collaborazione con Sky Arte HD e Mymovies.it.

(at)


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