Giovedì, 27 Ottobre 2016 Comunicato 2278

In Trentino la seconda edizione dell’evento promosso in collaborazione con Trentino Sviluppo e Hub Innovazione Trentino-HIT
I più importanti investitori italiani incontrano le startup a Rovereto per VentureUp

Le idee innovative incontrano i capitali privati. Questo l'obiettivo di VentureUp, la piattaforma promossa da AIFI (Associazione italiana del private equity, venture capital e private debt) e Fondo Italiano d’Investimento, ospitata ieri, per la prima volta in Trentino, a Rovereto, presso la sede di Trentino Sviluppo.
VentureUp ha riscosso un grande successo, con la partecipazione di ben 100 startup, metà provenienti da Trentino Alto Adige e metà dal resto d’Italia e dall'estero. Presenti i principali fondi privati e venture capitals italiani a testimonianza di un crescente interesse verso gli investimenti in start up e PMI altamente tecnologiche. La mattina è stata dedicata alla presentazione e al dibattito del sistema di supporto all'innovazione con la presenza dei principali attori locali e nazionali del settore. Il pomeriggio, invece, spazio agli incontri di business con 400 appuntamenti tra startupper e investitori nazionali per porre le basi di sinergie e nuovi finanziamenti.

Il mercato mostra come il settore del Venture Capital sia in continua crescita. I dati AIFI registrano come l’early stage, relativo alle prime fasi di vita di un’azienda, sia il segmento che ha raccolto il maggior numero di nuovi investimenti (ben 50) e un incremento del 77% dell’ammontare investito dai fondi di venture capital, passato da 20 a 35 milioni di euro.

L’evento è stato aperto dal Presidente di Aifi, di FII e dell’Università degli Studi di Trento Innocenzo Cipolletta che ha ricordato come, per promuovere l’innovazione, sia necessario un lavoro di squadra. Un sistema che in Trentino si sta realizzando, ma che deve fare i conti con una situazione nazionale complessa: “L’Italia è un Paese mediamente in ritardo per quanto riguarda il finanziamento all'innovazione nonostante abbia un ricerca che funziona, un forte spirito imprenditoriale e risparmi. L’Università - ha sottolineato Cipolletta – deve lasciare lo spazio per immaginare qualcosa di nuovo, vanno incentivati inoltre il contatto con le imprese e la nascita di un sistema più evoluto di finanza.”

La parola è passata poi al vicepresidente della Provincia autonoma di Trento e assessore allo Sviluppo economico e lavoro Alessandro Olivi. “Vediamo crescere il risparmio privato – osserva Olivi - ma questo non si scarica sull’economia reale. Ed è un problema, perché un Paese non cresce se gli investitori privati non si aprono ai giovani, se non scommettono su chi ha una valida idea di impresa. Di qui il modello scelto in Trentino: tanto più la Provincia finanzierà questo tipo di iniziative quanto più il capitale privato dimostrerà concretamente di crederci, investendo in esse”.

Sara Ferrari, assessora all’Università e ricerca della Provincia autonoma di Trento ha ricordato: “Il Trentino possiede un sistema della ricerca robusto e di grande qualità: l’Università e le fondazioni Bruno Kessler ed Edmund Mach sono realtà di primo piano a livello nazionale ed internazionale. La sfida, lanciata con la costituzione di Hub Innovazione Trentino, è quella di creare una connessione diretta tra questi centri e le imprese del territorio, le cui istanze sono rappresentate da Trentino Sviluppo. HIT è il luogo dove incrociare questi due mondi e dove dare delle risposte: al mondo della ricerca e ai ricercatori su come il loro sforzo possa avere una seconda vita, alle imprese su come poter trovare le persone e le risorse in grado di aiutarle a fare un salto di qualità”.

Sergio Anzelini, consigliere delegato di Trentino Sviluppo ha illustrato la forte ricaduta degli investimenti fatti dal sistema trentino sulla nuova imprenditorialità innovativa con 9,5 milioni di euro investiti su 100 iniziative che ha portato oggi ad avere sul territorio 82 imprese attive. “I sei BIC (Businness Innovation Center) trentini ospitano complessivamente 106 startup che danno lavoro a 750 addetti e generano un volume d’affari complessivo di 379 milioni di euro. Se considerati complessivamente – ha spiegato Anzelini -  rappresentano la terza industria trentina per fatturato e la quinta per numero di lavoratori”. L’importanza della connessione tra mondo della ricerca e le diverse anime del territorio è stata sottolineata da Andrea Simoni, segretario generale di Fondazione Bruno Kessler. “In Trentino ci sono tutti gli elementi necessari per fare innovazione. Per far sì che questo sistema sia competitivo però – ha detto Simoni – bisogna essere più veloci degli altri e rendere i rapporti tra i vari attori della ricerca più efficaci e fluidi. Qui entra in gioco HIT-Hub Innovazione Trentino”. Soggetto le cui caratteristiche e obiettivi sono stati illustrati dalla sua Presidente Anna Gervasoni, Direttore Generale di Aifi. “Hit nasce con una sfida molto ambiziosa: fare qualcosa in più di quello che già fanno da soli i suoi 4 soci (Fondazione Bruno Kessler, Fondazione Edmund Mach, Università degli Studi di Trento e Trentino Sviluppo). Possiamo diventare un modello nazionale – ha spiegato Gervasoni – attivando attività di export di tecnologia e import di imprese, il tutto coltivando contatti con i capitali pubblici e privati”.

(fm)


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